Vedere le ossa in 3D e a colori di Giovanni Savignano

Allo stato, lo scanner è denominato Mars Microlab 5X120, è alto circa 1 m, lungo 1,4 m e largo 75 cm. È stato progettato per scandire le mani e i polsi dei pazienti: infatti, ha una cavità tale da poterci infilare un braccio.
Il merito è di due scienziati , i proff Phil ed Anthony Butler.
Lo scanner è concepito anche come trial medico, questa scelta si collega all’elevato numero di fratture del polso, più comuni e quindi più studiabili. In particolare, quelle dello scafoide: elemento osseo della mano la cui frattura porta spesso a valutazioni complicate circa il percorso di guarigione.
Su questo primo studio di fattibilità, il gruppo di ricerca ha scandito i polsi di tre pazienti con fratture agli scafoidi pochi mesi dopo la loro lesione per monitorare in che modo stessero guarendo.
In questi tre casi, lo scanner 3D è stato in grado di mostrare che lo scafoide fratturato non si era richiuso e ha rilevato segni di complicazioni come sclerosi e la presenza di piccoli frammenti ossei.
Il dispositivo rivoluzionerà la diagnostica oncologica, cardiovascolare ed altre condizioni cliniche.
Nuove sperimentazioni sull’uomo sono cominciate all’inizio del 2021 in Nuova Zelanda e anche in Europa, al termine delle quali MBI afferma che gli scanner potrebbero essere disponibili per l’uso clinico al massimo entro il 2022, anche per le previste autorizzazioni regolamentari.

Prof. dott. Giovanni Savignano