L’intellettualità e la comunità di Ariano piangono la scomparsa del prof. Scapati di Nicola Prebenna

In breve la notizia del decesso del prof. Stanislao Scapati si è diffusa tra gli amici e gli appassionati e cultori del sapere in tutte le sue diverse manifestazioni. Non c’è persona del Tricolle di una certa età che non abbia conosciuto e stimato il prof. Scapati.
Nonostante la sua naturale ritrosia e forse anche timidezza, era estremamente affabile, dalla conversazione gradevole e accattivante, e sempre le sue osservazioni aprivano nuovi tratti di pensiero da esplorare. Pur non essendo un amico che avesse con lui consuetudine di rapporti frequenti, ho avuto il piacere di avere condiviso con lui tanti momenti di riflessione e di confronto su tutto quanto avesse concreto riferimento sia alla realtà cittadina, di cui rappresentava una sorta di archivio vivente, sia di quel che avveniva nel mondo, da lui sempre osservato con occhio e mente vigili e critici.
La predilezione per il sapere, per la lettura, per l’esplorazione dei tanti aspetti del reale hanno accompagnato sempre la sua vita. Non è questo il momento per tracciarne un profilo esaustivo: conta al presente partecipare al cordoglio di un’intera comunità e ricordare solo alcuni dei suoi interessi culturali più significativi. In primo luogo l’Accademia Gerolamo Angeriano piange il suo amato Presidente; si deve a lui la prima edizione del Premio Letterario intitolato al poeta umanista dai forti legami con la nostra città, e fu lui qualche anno fa che volle delegarmi a riprendere in mano l’organizzazione del Premio, che per diversi anni era rimasto come congelato.
Tra le tante sue pubblicazioni ricordiamo “Opere” di Girolamo Angeriano, frutto di una collaborazione con il prof. Antonio D’Antuono che ne aveva curato una presentazione critica, mentre lui aveva tradotto in italiano tutti i carmi in latino dell’Angeriano.
Quello che ci auguriamo possa rimanere come eredità ai giovani arianesi, e non solo, è che essi non si lascino sedurre dalla pretesa di fare a meno della lettura e delle biblioteche. Sono questi gli strumenti basilari, in positiva sinergia con i moderni ritrovati della tecnologia, a garantire una sicura conoscenza, premessa per un positivo orientamento del proprio destino e per una maggiore consapevolezza del mondo in cui si vive.
Le persone che hanno dato un esempio positivo di impegno per la cultura e per la città, come il prof. Scapati, meritano l’ossequio doveroso dei cittadini di ogni generazione. Caro Professore, Vale.