Benevento – Capi Gruppo di maggioranza: “Un’altra pagina triste è stata scritta in Consiglio”

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“Un’altra pagina triste e sgrammaticata sul piano istituzionale è stata scritta ieri durante il Consiglio comunale” 

In una nota i capigruppo di maggioranza  parlano di: “Un’altra pagina triste e sgrammaticata sul piano istituzionale è stata scritta ieri durante il Consiglio comunale”. L’opposizione all’Amministrazione guidata da Clemente Mastella, per la prima volta nella storia della civica Assise, ha provato a piegare la volontà popolare ai propri piccoli interessi di bottega, tentando di sbarrare le porte del Consiglio ad un rappresentante eletto dai beneventani.

Subentrando ad un consigliere dimessosi, – proseguono – il nuovo membro del Consesso civico aveva necessità esclusivamente della ratifica dei suoi nuovi colleghi per poter esercitare le funzioni: un dovere per i rappresentanti istituzionali, necessario ad assicurare il regolare funzionamento del Consiglio e la sua completa composizione. Un passaggio, quello relativo alla ratifica dei subentranti, da sempre ritenuto un atto dovuto da tutte le forze politiche, di ogni epoca. 

Infatti, solo questa opposizione ha pensato di poter strumentalizzare la questione sollevando dubbi ed obiezioni. A dimostrare la cattiva fede – dicono – ed il tentativo di cercare solo il clamore mediatico, l’opposizione non soltanto non ha ritirato la pregiudiziale di fronte al parere del segretario generale, massimo organismo tecnico dell’ente, garante per tutti della legalità, si è poi astenuta rispetto all’ingresso del nuovo consigliere generando una frattura senza precedenti. 

Non si ricordano episodi del genere, basti pensare che, di recente, proprio in occasione del subentro della stessa consigliera 5 Stelle, al netto delle divergenze politiche, si è registrata l’unanimità dei voti favorevoli. 

Questa non è opposizione, ma è rinnegare  – concludono – il quadro restituito dalle elezioni. Non c’è nulla di più grave per chi si candida a rappresentare la volontà popolare che rinnegarla in premessa”.