Benevento – Fatebenefratelli: Oncologia medica, nuovi modelli organizzativi

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Fatebenefratelli: Oncologia medica, nuovi modelli organizzativi

In una nota l’amministrazione del nosocomio beneventano mette in luce i nuovi modelli organizzativi nell’ambito della oncologia medica. A fare il punto della situazione, Antonio Febbraro, responsabile dell’Unità operativa di Oncologia.

Antonio Febbraro, responsabile U.O. Oncologia

“L’Oncologia Medica ha da sempre cercato di associare, ad una attività assistenziale, l’implementazione di nuovi modelli e nuove esperienze organizzative.

Ciò al fine di migliorare la propria performance e l’outcome dei pazienti che si rivolgono agli  specialisti. Tutto ciò, – prosegue è possibile grazie ai collaboratori, CorboSpagnoletti e Campagna, e alla  forte e costante spinta del nostro Padre Priore,  fra Gian Marco Languez, nonché del  Direttore Amministrativo Giovanni Carozza, e del Direttore Sanitario Giovanni Guglielmucci.

Da questa base nasce la ricerca di una continua progettualità messa in campo dall’Unità Operativa Complessa di Oncologia, prima tra tutte – sottolinea Febbraro – la rete cooperativa assistenziale che, coordinata da questa Unità, vede coinvolte diverse strutture cliniche accreditate della Regione Campania; questa rete ha lo scopo di creare un percorso unico e condiviso che, partendo dalla discussione multidisciplinare del caso clinico, affronta collegialmente tutte le varie tappe diagnostiche e terapeutiche che il caso richiede. Nell’ambito della rete sono coinvolte altre realtà super-specialistiche: Servizio di Radioterapia UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) e il polo tecnologico dell’IRCCS Neuromed.

E’ noto che per migliorare l’outcome del paziente neoplastico, l’unico strumento idoneo è rappresentato dall’approccio multidisciplinare – evidenzia Antonio Febbraro solo grazie a questo approccio siamo in grado di offrire ai pazienti le migliori opportunità diagnostiche e terapeutiche allo scopo di migliorarne la prognosi”.

Il nosocomio sannita ha anche un altro progetto in corso nell’U.O.C di Oncologia che è il Patient Support Program (PSP). Un servizio teso ad aiutare le pazienti affette da carcinoma mammario metastatico e i caregivers ad ottenere la miglior esperienza possibile dal trattamento terapeutico. Tale progetto si basa sui seguenti punti: Educazione sulla patologia e sulla terapia; Motivazione e controllo sulla compliance; Supporto logistico ed emozionale; Supporto nel monitoraggio; Ottimizzazione delle visite nel centro. “Punto molto importante, alla luce dell’attuale contesto pandemico, che rende necessario ridurre al minimo la presenza dei pazienti all’interno delle strutture sanitarie – rimarca Febbraro -. Nel mese di Febbraio, inaugurati i nuovi spazi all’interno del Day Hospital, alcuni per far fronte all’aumentato numero di accessi giornalieri per i trattamenti antitumorali, altri destinati all’intrattenimento dei pazienti prima e dopo le terapie, con percorsi protetti a rispetto delle misure anti Covid-19 e con accoglienza gestita dai volontari del progetto InformaCancro dell’AIMAC. Per concludere è stato approvato, qualche giorno fa, un progetto di telemedicina che ha come obiettivo principale quello di digitalizzare esperienze cliniche tra i vari centri. Questo progetto, dopo una prima fase di warming-up e di perfezionamento della piattaforma informatica, sarà operativo a partire dal mese di luglio. Il nostro obiettivo – conclude Febbraro – è quello di mettere al centro del nostro operato il paziente oncologico, in sintonia con la vera mission dei nostri Ospedali”.