Brescia ha in forza una ricercatrice sannita contro il tumore del sangue
La biologa Valentina Palermo, laureata in Biotecnologia medica con dottorato in Biologia umana vince il concorso pubblico indetto dall’ospedale civile di Brescia. A lei, che vanta un’esperienza decennale, nonostante la sua giovane età, è stata affidata la ricerca su come contrastare la crescita del tumore del sangue.

La ricercatrice, Valentina Palermo, studierà un metodo per contrastare il mieloma multiplo e lo farà, presso il centro di ricerca Ail degli Ospedali civili di Brescia. Ricordiamo che, quest’anno, l’Ail di Brescia celebra il ventennale di attività dell’associazione che ha affiancato costantemente i malati ematologici. Il nosocomio attualmente, è l’unica struttura che cura anche piccoli pazienti affetti da patologie del sangue.
Lo studio cui si sta cimentando la biologa sannita è stato possibile grazie alla donazione fatta dalla famiglia Chiarini che, ha perso il figlio Lorenzo a causa del mieloma, e alle donazioni spontanee della città di Brescia che crede molto nella Scienza.
Valentina che, proviene dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma ora è lontana da casa per profondere la sua decennale esperienza nel settore della ricerca sotto la guida del responsabile scientifico, Aldo Maria Roccaro che dirige l’Unità di Progettazione e Ricerca Clinica e Studi di Fase I, presso, il reparto di onco-ematologia dell’ospedale civile di Brescia.
Abbiamo chiesto a Valentina Palermo come vive questa esperienza: “Sono felice di prendere parte a questo progetto che va a studiare come agisce uno specifico gene avente la funzione di contrastare la crescita del tumore del sangue. In effetti, si andrà ad incidere sull’oligonucleotide (una sorta di sonda che rileva delle specifiche sequenze che sono complementari agli oligonucleotidi, alias piccoli frammenti di Dna)”. La biologa sannita ci dice che quando “ero una bambina sognavo di essere d’aiuto alle persone bisognose. Grazie alla ricerca andrà tutto bene. La ricerca è l’arma vincente che ci può condurre a combattere il male o quantomeno cercare di arginarlo. Il ricercatore è stato fondamentale, sin dal passato, anche per la ricerca dei vaccini. Oggi, rivalutiamo la ricerca in quanto ci sono grandi menti, grandi potenzialità che sanno dare degli ingenti contributi e lo vediamo anche adesso in questo frangente legato al Covid. La ricerca deve essere attiva e bisogna crederci sempre in quanto la ricerca è progresso”.