M5S, Ciampi: “Stop contratti a tempo in sanità in Campania, si proceda ad assorbimento graduatorie”
Question time del consigliere regionale: “Al Moscati di Avellino snobbate le linee di indirizzo del Documento di economia e finanza”
“L’uscita della Campania dal commissariamento in sanità avrebbe dovuto coincidere con l’inizio di una pianificazione che avesse come obiettivo, tra le priorità, la fine del precariato in un settore dove la continuità lavorativa è sinonimo di garanzia del diritto alla salute. Eppure ad oggi, sebbene siano presenti in quasi tutte le Asl regionali graduatorie aperte per tutti i profili indicati dall’attuale fabbisogno, si procede ancora ad assunzioni a tempo, senza criteri definiti e talvolta in spregio alle linee di indirizzo indicate nel Documento di Economia e Finanza regionale che prevede contratti della durata di 36 mesi per il personale sanitario. Emblematici i casi del Azienda ospedaliera Moscati di Avellino e dell’Asl di Caserta, presso le quali non solo verrebbero siglati contratti addirittura della durata di tre mesi ma, come denunciato da alcune sigle sindacali, nella proroga di contratti previsti per operatori del Moscati fino al 30 giugno prossimo viene sottolineata la precisa volontà di non volersi adeguare alle prescrizioni regionali”. Lo denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Ciampi, nel corso della seduta di question time.
“A fronte delle attuali 44mila e 400 unità di personale attualmente in servizio – precisa Ciampi – per soddisfare il fabbisogno regionale dovranno essere assunte altre 12mila unità di personale. Dalle ammissioni della giunta in aula apprendiamo che è demandata alle singole Asl la facoltà di definire assunzioni e tipologia di contratti, senza un criterio definito e senza neppure adeguarsi alle linee di indirizzo regionali. L’auspicio è che si superi l’attuale organizzazione frammentata e che si definisca un criterio che punti all’assorbimento del personale attraverso le graduatorie attualmente aperte, così da superare una volta per tutte la logica del precariato in un settore come la sanità regionale”.