Profilo di Angelo D’Andrea, figlio di Pasquale e di Raffaella. Si è diplomato con il massimo dei voti al Liceo Scientifico Tecnologico, ‘Virgilio’ di San Giorgio del Sannio; ha poi conseguito la Laurea triennale in Economia e Commercio, presso la facoltà di Scienze Economiche e Aziendali di Benevento con il massimo dei voti e cum laude; infine ha completato il suo percorso di studi conseguendo la Laurea Magistrale in Discipline Economiche e Sociali presso l’Università ‘L. Bocconi’ di Milano con votazione 110/110 con lode. Attualmente, è all’ultimo anno del Dottorato di ricerca, in Economia e Finanza, presso l’università Bocconi in riferimento al programma di Ph.D in Economia e Finanza presso l’università L. Bocconi di Milano (Ph.D ‘Philosophiae Doctor’ o ‘Doctor of Philosophy’).
Angelo D’Andrea, giovane sangiorgese, nel mese di Novembre 2020 ha partecipato al Forum della Banca Centrale Europea (BCE), che solitamente si tiene, una volta l’anno, a Sintra, in Portogallo. L’ultima edizione si è svolta esclusivamente online a causa della pandemia. La partecipazione al Forum è riservata, e avviene esclusivamente su invito che Angelo ha ricevuto. I partecipanti al Forum sono, oltre al Presidente della BCE e delle Banche Centrali Nazionali, i membri del board della BCE, i membri del Comitato Esecutivo della BCE, una schiera ristretta di accademici particolarmente influenti sui temi analizzati all’interno del Forum, e i finalisti della ECB Young Economists’ Competition. Sull’argomento Angelo D’Andrea ci dice: “Avendo avuto l’onore di ricevere l’invito per il Forum dello scorso Novembre, io, come altri studenti di dottorato di tutto il mondo, ho presentato una ricerca attinente ai temi indicati nel bando della competizione. Questi lavori qualche centinaia, sono stati valutati da una commissione di esperti, composta da docenti accademici e membri del comitato esecutivo della BCE. Alla fine, sono stati selezionati 9 finalisti tra cui il mio progetto”.
Si soffermi sulla interazione tra i fattori di sviluppo e di innovazione economico-finanziaria. Esattamente su cosa verte il suo lavoro?
“Fare ricerca in ambito economico significa studiare, e interessarsi, ad una pluralità di discipline. Dalla sociologia alla psicologia, per interpretare i comportamenti umani, alla matematica e alla statistica, per costruire modelli teorici ed empirici che aiutino a razionalizzare tali comportamenti, alle scienze informatiche, che aiutano a sfruttare la straordinaria quantità di dati che vengono raccolti. Senza dimenticare, ovviamente, la multidisciplinarietà delle scienze economiche, che spaziano dalla microeconomia e la scienza delle decisioni, alla politica economica, fino alla macroeconomia e alla finanza. Io svolgo la mia ricerca presso il dipartimento di Economia dell’Università ‘L. Bocconi’ di Milano. Questa, seppur specializzata in materia economica, offre un ambiente decisamente multidisciplinare, internazionale e dinamico. La mia ricerca si focalizza sul tema del credito bancario, con un approccio di tipo empirico. In particolare, alcuni dei miei studi riguardano l’impatto che le nuove tecnologie hanno sull’accesso al credito e sulle sue caratteristiche. Questo filone della ricerca economica, per quanto decisamente rilevante, ha goduto in passato di una copertura marginale, per lo più a causa della mancanza di dati. La mia ricerca, sfrutta la disponibilità di nuovi dati sullo sviluppo di tecnologie come internet veloce, per contribuire a ridurre questo gap di conoscenza”.
La scelta di incentrare una parte degli studi sui Paesi africani, da cosa deriva?
“Il tema dell’impatto delle nuove tecnologie sull’offerta di credito bancario, è un tema che interessa indifferentemente economie sviluppate e in via di sviluppo. La scelta di incentrare parte dei miei studi sui Paesi africani, deriva da due considerazioni di fondo. La prima, l’adozione di nuove tecnologie nei Paesi in via di sviluppo avviene, solitamente, in maniera discontinua, non graduale, aumentando, così, gli effetti di tale evento. La seconda, il contesto africano è abbondantemente trascurato dalla ricerca economica. Un errore a mio avviso grave, considerando che l’Africa si proporrà come uno degli attori principali nelle sfide economiche e sociali del futuro”.
Ci Parla dei suoi riconoscimenti?
“Il progetto di ricerca che mi ha permesso di essere selezionato tra i 9 finalisti della ECB Young Economists’ Competition 2020. Il mio progetto di ricerca, scritto in collaborazione con il professore, Nicola Limodio dell’Università L. Bocconi di Milano, che titola: “High-speed internet, financial technology and banking”, si pone un duplice obiettivo: quello di studiare se e come l’accesso ad internet veloce tramite i cavi in fibra ottica in Africa, abbia stimolato le banche centrali di quei Paesi ad ammodernare le loro infrastrutture, in particolare quelle del mercato interbancario; in secondo luogo, di analizzare se lo sviluppo di infrastrutture più affidabili e basate su transazioni real-time tra banche, abbia determinato un incremento sensibile della liquidità nei mercati interbancari, una riduzione delle riserve di asset liquidi, ed un incremento dell’offerta di credito verso i privati”.
Come suo padre anche lei è stato uno sportivo, un portiere. Perché ha lasciato lo sport?
“Confermo il mio passato calcistico come portiere ma, preciso che, si è trattato di calcio dilettantistico. Fare sport a livello agonistico richiede tempo, passione, disciplina e predisposizione. Arriva un momento in cui bisogna scegliere a cosa dedicarsi. La mia scelta è avvenuta a 18 anni, e credo di non essermene mai pentito. Ho abbandonato lo sport agonistico, mi sono concentrato sullo studio, e da allora cerco di fare carriera attraverso lo studio e di essere felice attraverso lo sport, che, infatti, non ho mai abbandonato”.
I Suoi interessi primari, i suoi hobby?
“La mia famiglia, sopra ogni cosa. Continuo a fare sport, correre e a giocare a calcio con gli amici. Adoro viaggiare, mi consente di scoprire nuovi luoghi e culture diverse. Sono appassionato di montagna. In estate, durante i week-end faccio lunghe passeggiate in alta quota”.