Bonito. Il Sindaco De Pasquale ricorda Don Carlo Graziano

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Bonito. Il Sindaco De Pasquale ricorda Don Carlo Graziano

Il 18 gennaio si è spento a Brooklyn, Don Carlo Graziano, vittima del Covid. La comunità d’oltreoceano lo piange ricordando la sua umanità, la sua cultura.

Sgomento e tristezza anche nel suo paese d’origine, Bonito, dove il Sindaco De Pasquale, raggiunto da tg news al telefono ricorda Don Carlo Graziano con estrema emozione.

Le parole di Giuseppe De Pasquale, primo cittadino di Bonito:

“Collocare nel tempo l’inizio di un ricordo di Don Carlo mi è molto difficile. Quello che invece posso tranquillamente dire è che l’ho sempre conosciuto. Ricordo da bambino quando giocavo davanti casa dei miei nonni materni e quella di fronte era l’abitazione di Don Carlo. Da allora è partita la mia personale indagine alla sua scoperta. Impresa facile: mio padre Adriano è amico fraterno del reverendo e mi ha raccontato chi fosse e dove si trovasse. Inutile dire che già il fatto che fosse negli Stati Uniti ammantava il personaggio di fascino e di mistero. Ricordo nitidamente il suo primo opuscoletto su S. Crescenzo Martire, di colore grigio ed in bianco in nero, e ancora una volta mi colpiva il leggere “edito in Brooklyn, Stati Uniti”. Poi finalmente l’immagine è divenuta realtà: Don Carlo a Bonito. Quando l’ho visto per la prima volta mi ha dato più l’impressione del professore universitario che del prete. Di certo ero influenzato dal fatto che per me era “quello che scriveva libri” e dal suo abbigliamento, pantaloni e camicia, così diversi dai preti che conoscevo (Don Peppino De Michele e Don Milvio). – Continua De Pasquale- Da quel momento in poi ricordo la sua presenza più o meno assidua a Bonito. Quasi ogni estate e per alcuni mesi era ospite fisso del paese. Lo ricordo dire messa e partecipare a tutte le processioni di agosto. Ogni volta che arrivava io mi recavo a salutarlo e so che aveva piacere vedere il figlio di Adriano. La sua casa di Bonito, lo studio, era piena di libri, e questo continuava ad alimentare in me, la figura del professore, quasi prete per caso. La mia maturità ha probabilmente coinciso con il periodo in cui ha smesso di fare l’emigrante che torna a casa quindi mi ha sottratto da discussioni che volentieri avrei con lui condiviso. La comune passione per la ricerca storica mi avrebbe sicuramente trasformato in uno “stalker” per il povero Don Carlo. Non ho mai fatto alcuna fatica a considerarlo un grande storico di Bonito ed un profondo conoscitore delle tradizioni e degli usi del nostro paese. Non so davvero se questa sia stata solo pura passione o se scrivere su Bonito sia anche un modo per restare connesso con il paese che lui profondamente ama. In tutte le sue pubblicazioni, cominciando dalla “summa opera” Storia di Bonito, ho sempre visto trasparire la sua presenza nel libro. Con questo voglio dire che sembra che l’autore sia sul posto a raccontare quello vede e quello che sa e non un cronista distante e distaccato. Anche per questo credo che Don Carlo Graziano faccia già parte anche lui della storia di Bonito. La enorme quantità di pubblicazioni, dotte ed interessanti, costituisce un patrimonio da preservare e diffondere. Non è un caso se nel sito istituzionale del Comune di Bonito (http://https://comunedibonito.it/) la pagina Storia di Bonito inizia con una citazione di Don Carlo: “Scenario immenso di monti, in un alternarsi suggestivo di albe e tramonti spettacolari”.  – Conclude De Pasquale- A Bonito sarà sempre vivo il ricordo di Don Carlo che resterà tra noi. La casa di fronte a quella dei miei nonni materni conserva il suo ricordo e qualche altra processione potrà godere della presenza del “professore dell’America” che anche se defunto sarà fra noi.