Il presidente Co.Re.Com, Domenico Falco interviene sull’accaduto
“È necessaria una costante opera di sensibilizzazione che coinvolga le famiglie e la scuola”
In questi giorni si è sentito molto parlare della vicenda che ha visto come protagonista Antonella. Una bambina, di soli 10 anni di Palermo che, per una sfida su di un famoso social, Tik Tok, ha perso la vita. A tal proposito il garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti del social network “il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti nel caso in cui non sia stata accertata l’età anagrafica”. Ad oggi la Polizia postale sta indagando per vedere se la bambina sia stata contattata da qualcuno che l’abbia indotta a fare l’insano gesto. Sull’argomento abbiamo chiesto al presidente del Co.Re.Com Campania (comitato regionale per le comunicazioni), Domenico Falco, di intervenire in merito all’accaduto.
Lei che è a capo del comitato regionale per le comunicazioni che ha una funzione di garanzia e controllo, di governo, a seguito dell’evento che ha scosso tutti, la morte della bimba siciliana per una sfida su tik tok, cosa si sente di dire?
“Il Corecom Campania, da me presieduto da due anni e mezzo, si è impegnato nella lotta ai pericoli della rete, con particolare riferimento al contrasto alle forme di bullismo, organizzando incontri in molte scuole di ogni ordine e grado della Regione. Questi appuntamenti hanno visto la partecipazione di sociologi, esperti dell’AGCOM e rappresentanti della Polizia Postale e dei Carabinieri, nonché di docenti delle stesse istituzioni scolastiche. Il ciclo di appuntamenti è poi proseguito anche da ‘remoto’ quando la pandemia ha impedito la presenza negli istituti scolastici. Ritengo che tale opera di sensibilizzazione debba proseguire anche nei prossimi mesi”.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti di tik tok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti nel caso in cui non sia stata accertata l’età anagrafica. Ritiene sia la giusta direzione da seguire?
“L’iniziativa del Garante nazionale della protezione dei dati personali, ha adottato un provvedimento fondamentale, il problema è che deve essere ora eseguito e monitorato attentamente. La complessità dell’utilizzo delle nuove tecnologie non può essere preso a pretesto per non avere nessun tipo di controllo adeguato. Il provvedimento preso, si muove nella direzione di razionalizzare l’utilizzo della rete da parte dei minori, e lo ritengo opportuno”.
Con l’avvento dei social non sempre è facile gestire le nuove generazioni. Suggerisce maggiore controllo? Perché?
“L’utilizzo dei social da parte dei giovani, soprattutto da parte dei minori deve essere controllato e soprattutto monitorato sulla rete, come lei sa, gira di tutto alcune volte ci troviamo al cospetto di vera e propria spazzatura mediatica ecco perché è necessario un controllo preventivo”.
Può accadere che i bambini vengano contattati da persone folli a partecipare ad assurde prove. Ora la polizia postale dovrà indagare sul caso della bimba di Palermo. Suggerisce maggiore controllo da parte dei genitori per evitare che il rischio entri tra le mura di casa?
“Le indagini nel caso specifico sono necessarie, la Polizia Postale dovrà indagare e vagliare ogni elemento utile per arrivare alla verità. Comunque il primo ed essenziale controllo dell’utilizzo dei social da parte di minori, deve essere fatto dai genitori, in molti casi purtroppo abbiamo registrato la superficialità di alcuni genitori, che per tenere ‘buoni’ i ragazzi li lasciano soli per ore ed ore attaccati al tablet, o al telefonino senza nessun tipo di controllo. Ecco perché, a mio avviso, è necessaria una costante opera di sensibilizzazione che coinvolga le famiglie e la scuola”.