LA TRADIZIONE DI SANT’ANTUONO
Il rituale dei falò, per la festività di Sant’Antuono, il 17 gennaio, è ormai da secoli una costante di noi irpini, che ogni anno ci riuniamo, sottolineandone l’importanza per le nostre comunità.
I fuochi di Sant’Antuono nascono da esigenze antiche, vengono accesi in memoria del santo che, come narra la leggenda, fu costretto a lottare con il demonio simboleggiato dal fuoco. Proprio come il santo i cittadini di Nusco e di tutta l’Irpinia nel corso del 1656 si trovarono a lottare contro un demonio, la peste. In questa occasione tutti invocarono l’aiuto divino con l’accensione di fuochi purificatori. Sant’Antonio abate veste la figura di protettore, che tramite il fuoco purifica le anime eliminando la malvagità.
Ricordiamo bene, oltretutto, la ricorrenza non solo come un momento puramente spirituale, ma anche comunitario. Il rito costituisce la massima forma dell’annullamento dell’individuo nella conformità sociale, garantendo l’armonia della popolazione.
Con la speranza che l’emergenza da Covid-19 possa terminare al più presto, desideriamo fortemente di poter rivivere questa nostra importante tradizione.
Angelica Cresta