Franco Arminio incontra gli architetti irpini
Gli architetti irpini incontrano martedì 15 dicembre, alle ore 16.00, in modalità webinar, il poeta e “paesologo” Franco Arminio con lo scrittore e critico letterario Andrea Di Consoli, per riflettere sulla conservazione e valorizzazione dei borghi e delle aree interne e del loro ricco patrimonio culturale e antropologico. L’incontro, moderato dal consigliere Vincenzo De Maio, sarà presentato dal presidente Erminio Petecca e introdotto dal consigliere Eleonora Dionisio. “In Irpinia – quaranta anni dopo il terremoto – i paesi, più che una comunità di persone sembrano una comunità di case, spesso vuote”. È questo in sintesi il pensiero di Franco Arminio da cui partirà l’incontro. “Il tema dello spopolamento delle aree rurali – sostiene Andrea Di Consoli – va affrontato con realismo e senza romanticismi, benché un’inversione di tendenza ci potrà essere soltanto mettendo in discussione radicalmente ideologie e convinzioni consolidate. Parlare di aree interne, di piccoli paesi, di contrade, significa guardare negli occhi il grande conflitto tra geografia e felicità”. “L’appuntamento – afferma Eleonora Dionisio – sarà l’occasione per stimolare, in chiave poetica, una serie di riflessioni legate al problema dello spopolamento dei piccoli centri, che sembra non approdare ancora a soluzioni concrete. L’auspicio è quello di riconsiderare – anche in virtù degli ultimi eventi che hanno condizionato la nostra quotidianità – la bellezza, ma soprattutto la qualità della vita che questi luoghi possono offrire e la necessità di riformulare, con consapevolezza, forme alternative di relazioni sociali”. “Chiudere il ciclo dei seminari formativi – dichiara Erminio Petecca – portati avanti in questo lungo anno, con Franco Arminio e Andrea di Consoli, è per me motivo di grande soddisfazione per la qualità del lavoro fatto: Franco e Andrea sono due personaggi della cultura della nostra terra che fuori ci invidiano. Sono alberi monumentali radicati in questo territorio: se vuoi amare questa terra, l’Irpinia, non puoi non ascoltare il loro pensiero critico”.