Pietradefusi, Covid-19: Genitori: “Didattica mancata crea disagi ai nostri figli. Il sindaco deve considerare la realtà epidemiologica locale “

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Pietradefusi, Covid-19: Genitori: “Didattica mancata crea disagi ai nostri figli. Il sindaco deve considerare la realtà epidemiologica locale “

Proposta di turnazione usando edifici ristrutturati e già in uso.

Il 2020, sarà ricordato, certamente, come l’anno che ci ha tolto la libertà non solo di movimento ma, anche di pensiero. L’anno che ci ha fatto conoscere l’insicurezza, la preoccupazione, la paura, l‘incertezza del domani. Ed è su questa onda che i genitori hanno una grande preoccupazione per i loro figli. Quei figli che, ad oggi, ancora non sono riusciti a tornare in una condizione di normalità, soprattutto scolastica anche per le decisioni prese da alcuni sindaci che non se la sono sentita di riaprire le scuole, nonostante l’Ordinanza del Governatore De Luca prevedesse la didattica in presenza da 0 a sei anni. Sull’argomento, un gruppo di genitori di Pietradefusi è intervenuto sulla decisione presa dal sindaco, Giulio Belmonte, di tenere le scuole chiuse fino alla fine del Dpcm (3 dicembre prossimo) tramite l’ordinanza del 5/12/2020. A quanto pare gli scolari non torneranno a scuola fino al 7 dicembre, a seguito della riunione con l’Unità di crisi si è posticipato la proroga della didattica a distanza fino al 7 dicembre, fatta eccezione per la fascia d’età su menzionata. Decisioni che sono contenute nell’Ordinanza della Regione Campania numero 93 pubblicata ieri e che avrà decorrenza dal 30 di novembre fino al 7 dicembre. La decisione formalizzata sulla base della situazione epidemiologica rilevata. “Comprendiamo la preoccupazione del sindaco in merito allo stato attuale della condizione epidemiologica ma, in un paese di poco più di 2000 mila abitanti con un indice di contagio molto basso, solo 10 persone sono risultate positive al Covid-19 – ha dichiarato il gruppo di genitori -. Si poteva praticare la didattica in presenza, almeno per la fascia d’età prevista anche dalle ordinanze governative. I nostri bambini, tranne che per venti giorni ad inizio anno scolastico, è dallo scorso marzo che sono lontani dai banchi scolastici. La nostra preoccupazione, per un diritto negato, è molto seria. I nostri bambini vivono questo disagio emotivo, psicologico, relazionale. Ognuno lo manifesta a modo suo ma un genitore che, tra l’altro, lavora ha delle serie difficoltà a gestire un bambino anche dal punto di vista della didattica. Francamente, – ha continuato il gruppo – sentiamo che i nostri bambini sono privati di un diritto che non solo porta delle conseguenze difficili da risolvere in un futuro prossimo ed anche nell’immediato”. I genitori di Pietradefusi che, nella scorsa estate, si sono fatti promotori di una iniziativa che li ha visti protagonisti di una donazione al Comune di un parco giochi realizzato mediante il loro intervento economico e non solo, sono seriamente preoccupati per il futuro dei loro figli che ad oggi vengono lasciati a casa, ancora. Da loro giunge una proposta al sindaco Belmonte. “Nel nostro Comune sono presenti delle scuole ristrutturate ed anche dismesse, che potrebbero essere utilizzate, oltre a quelle già in uso, come edifici alternativi e atti alla turnazione degli alunni. Questo potrebbe essere un modo per evitare il contagio e dare la possibilità agli scolari di attivare il diritto allo studio. Tale richiesta – ha concluso il gruppo – nasce considerando che la nostra realtà è lontana da quelle metropolitane”.

Carmela Pagliuca