Come ogni anno la Polizia di Stato realizza il calendario istituzionale che rappresenta uno dei progetti più significativi sia per i profili identitari sia per le finalità solidali che si propone.
Nel solco di una tradizione ormai consolidata, tutti i proventi della vendita del Calendario sono destinati al Comitato italiano per l’Unicef ONLUS – quest’anno al progetto per fronteggiare le situazioni di disagio minorile conseguenti all’emergenza da COVID-19 – e al Fondo di Assistenza per il personale della Polizia di Stato – Piano Marco Valerio che supporta le famiglie delle poliziotte e dei poliziotti con figli minori affetti da gravi disabilità.
Il calendario 2021 intende celebrare il 40^ Anniversario della Legge 1 aprile 1981, n. 121, che ha profondamente riformato l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza e “rifondato” la Polizia di Stato: forza di polizia moderna, democratica e a ordinamento civile.
Per illustrare questo processo di cambiamento sono stati individuati 12 scatti fotografici che rappresentano i temi portanti della legge di riforma con l’obiettivo di raccontare questi ultimi 40 anni al servizio del Paese e tratteggiare il progressivo percorso della Polizia di Stato, al servizio delle comunità.
Il materiale fotografico è stato reperito dall’archivio fotografico della rivista ufficiale “PoliziaModerna”, acquisito presso agenzie giornalistiche che hanno generosamente contribuito alla realizzazione del progetto e, in alcuni casi, realizzato ad hoc dai fotografi dell’Ufficio Relazioni Esterne e Cerimoniale della Polizia di Stato.
Di seguito i temi maggiormente rappresentativi del processo di cambiamento della Polizia di Stato negli ultimi 40 anni e riprodotti nei 12 scatti del calendario:
- CAMBIAMENTO: nasce la Polizia di Stato, forza di polizia civile ad ordinamento speciale, con nuovi simboli identitari che rappresentano i cardini del cambiamento. Una nuova uniforme con diversi colori, il monogramma R.I. (della Repubblica Italiana) al posto delle “stellette” sul bavero e, più avanti nel 2018, i nuovi distintivi di qualifica che concludono il processo di riforma.
- SINDACATI DI POLIZIA: nel nuovo disegno della Polizia di Stato come forza di polizia civile ad ordinamento speciale vengono definite le norme di comportamento politico e riconosciuto il diritto di associarsi in sindacati di polizia per la tutela dei diritti del poliziotto-lavoratore.
- DONNE: la legge di riforma scioglie il Corpo di polizia femminile e il personale, con tutte le sue competenze (reati in materia di buon costume, violenza sulle donne e sui minori), confluisce nella nuova Polizia di Stato insieme al personale del Corpo delle Guardie di P.S. e ai funzionari civili di P.S.. Le nuove norme assicurano parità di attribuzioni, funzioni, trattamento economico e progressione in carriera al personale femminile e maschile.
- IDENTITA’: la L.121 istituisce la Polizia di Stato, organismo civile ad ordinamento speciale, che esercita le proprie funzioni al servizio dei cittadini e per l’esercizio delle libertà e dei diritti altrui. Cambia nei colori, nelle divise e nella livrea, diventando un organismo composito, capace di coordinare il complesso sistema cui è attribuita la responsabilità dell’ordine e della sicurezza pubblica.
“Un’istituzione senza memoria, senza le proprie radici è destinata ad inaridirsi” e la legge di riforma sposa in pieno questo paradigma, rinnovando la tradizione per costruire il futuro.
- ISPETTORI: viene istituito il nuovo ruolo degli Ispettori, figura di raccordo tra i “sottoufficiali” e i funzionari, con un profilo particolarmente qualificato (sia per titolo di studio, sia per tipologia di formazione) per lo svolgimento di funzioni precipue in materia di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria, con particolare riguardo alle attività investigative.
- PROSSIMITA’: i compiti istituzionali attribuiti alla Polizia di Stato confermano la tradizione tracciata dalle norme in materia di ordine e sicurezza pubblica, ma viene profondamente innovato il sistema di riferimento: la Polizia di Stato esercita le proprie funzioni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini sollecitandone la collaborazione. Un obiettivo nuovo: creare un rapporto con le comunità per costruire insieme la sicurezza del Paese e diffondere la cultura della legalità.
- AUTORITA’ DI PUBBLICA SICUREZZA: la legge di riforma definisce il sistema dell’ordine e della sicurezza pubblica indicando nel Ministro dell’Interno l’Autorità Nazionale di pubblica sicurezza. A livello provinciale, conferma l’autorità del Prefetto e del Questore, definendo gli specifici ambiti di competenza: politico-amministrativo il primo e tecnico-operativo il secondo.
- ORDINE E SOCCORSO PUBBLICO: il rilievo del soccorso pubblico nelle competenze delle forze di polizia viene rinnovato e la Polizia di Stato individua nella professionalità dei neo-istituiti Reparti Mobili la struttura operativa dedicata a questo delicato servizio.
- FORMAZIONE: il sistema delle scuole di polizia viene ridisegnato in funzione di un nuovo concetto, la formazione. La formulazione dei programmi, i metodi di insegnamento e le tecniche operative vengono profondamente revisionati con l’obiettivo di assicurare la massima professionalità del personale e la promozione del senso di responsabilità nel servizio alle istituzioni democratiche e ai cittadini.
- RUOLI TECNICI: nasce la componente tecnico-scientifica della Polizia di Stato che va ad affiancarsi al ruolo del personale che svolge funzioni di polizia e a quello dei ruoli professionali (medici). L’innovazione risponde all’esigenza di assicurare una serie di attività attinenti ai servizi di polizia nel settore logistico, scientifico, telematico, psicologico, sanitario e della sicurezza cibernetica.
- SERVIZIO: nel 1981 viene codificata la mission della Polizia di Stato: esercitare le funzioni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini. La tutela dell’esercizio delle libertà e dei diritti dei cittadini, la vigilanza sull’osservanza delle regole, la garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica, la prevenzione e repressione dei reati, il soccorso pubblico hanno come nuovo e unico faro dell’agire il servizio alle comunità del Paese.
- COORDINAMENTO: Il Ministro dell’Interno, in qualità Autorità Nazionale di P.S., è responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Ha l’alta direzione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica e coordina, in materia, i compiti e le attività delle forze di polizia, avvalendosi dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, nell’ambito della quale è istituito il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Al Dipartimento della Pubblica Sicurezza è preposto il Capo della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza che provvede all’attuazione della politica dell’ordine e della sicurezza pubblica e coordina a livello tecnico-operativo le forze di polizia.