C’era una volta … la “Cenerentola” del sistema scolastico italiano la Scuola dell’Infanzia

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C’era una volta … la “Cenerentola” del sistema scolastico italiano la Scuola dell’Infanzia

La nota di Nunzia Orefice docente della Scuola dell’Infanzia: Parte dalla Campania ma si propaga a livello nazionale, l’indignazione di un’intera categoria di docenti della scuola dell’infanzia. L’ integrazione dell’ordinanza n.79 con la successiva 80 del presidente De Luca, ha calpestato un’intera categoria che lavora con vocazione e dedizione nella scuola dell’infanzia, paragonandola ad un baby parking. Ordine di scuola in cui il personale, pur essendo atto a coprire altri ruoli per titoli culturali ed accademici, ha scelto per vocazione di restare nella SCUOLA DELL’ INFANZIA, che ha perso il suo ruolo di asilo assistenzialista e custodia lista nel 1968, per poi divenire la “Nuova e vera scuola dell’infanzia “con gli Orientamenti del 1991. Aprire il comparto 0/6 per ” … more di specifici congedi parentali dei genitori”, offende pubblicamente una categoria di docenti, delegandoli a serie B! Ricordando che da noi si insegna il rispetto, la condivisione, la consapevolezza della propria identità, la conquista dell’autonomia e lo sviluppo delle competenze e che Ì bambini dai 3 ai 6 anni crescono sul piano dello sviluppo affettivo, cognitivo e sociale e nessun gettone nel parchimetro può ridarci la dignità che quella sera, con le motivazioni aberranti dell’ordinanza, il nostro Governatore ha calpestato. Siamo un’agenzia educativa, un’officina di sapere, non un servizio assistenzialista per le famiglie (Anche se facciamo per vocazione anche questo). Il grido di protesta partito dalle docenti campane, raggiunge ben presto quello delle colleghe di tutta Italia, che essendosi costituite in comitato, rivendicano l’obbligatorietà del comparto scuola 3/6. Interdette da quanto recentemente accaduto: Prima viene emanata una ordinanza dove si afferma” a causa dell’elevatissimo numero di contagi riscontrati nell’ambito scolastico si dispone la chiusura delle scuole” facendoci chiaramente intendere, con note non troppo velatamente terroristiche, che la scuola sia una delle principali responsabili dell’impennata di contagi in Campania. A distanza di nemmeno 24 ore senza troppi giri di parole si dispone l’apertura di asilo e scuole dell’infanzia. Ora Ci chiediamo: dov’è la verità? È cambiato qualcosa nell’ arco di questo breve lasso temporale? A chi, cosa dobbiamo credere? O forse come il nostro ordine di scuola, bistrattato da tutti, non importa a nessuno se andiamo a lavorare in un contesto che il nostro governatore, ci ha fatto intendere essere altamente rischioso, visto che per ordine del CTS non vi è uso di mascherine, né distanziamento fisico da parte dei piccoli alunni. Come pensate che questa dissonanza cognitiva, questa confusione possa influire su noi docenti e sul nostro lavoro quotidiano? E consentiteci ” nelle more di specifici congedi parentali” è una frase così mortificante, così lesiva della professionalità di ogni docente di scuola dell’infanzia che meriterebbe delle pubbliche scuse. Nel frattempo l’assessore Lucia Fortini nella sua diretta fa, ha evaso completamente La forma denigratoria dell’ordinanza, ignorando che scuola dell’infanzia è un cantiere di apprendimenti, è il luogo dedicato per la costruzione delle competenze dove noi docenti, con sapiente regia educativa promuoviamo il divenire dell’uomo e del cittadino di domani. Dulcis in fundo e con una nuova ordinanza, il nostro Governatore, che probabilmente non ha conoscenze pedagogiche, né tanto meno si circonda di gente che ne abbia, sforna una nuova ordinanza, n.81, con cui si “ammettono in presenza gli alunni diversamente abili, ovvero autistici”: 50 anni di legislazione scolastica cancellate con un colpo di spugna, ritorno alle classi differenziali, abolite con la legge517/77 1977! Altro scivolone? Le insegnanti di sostegno non sono un surrogato dei centri di terapia, a scuola avviene l’inclusione, l’apertura agli altri; il caposaldo è la socializzazione, un imperativo categorico a cui nessuna ordinanza può sottrarsi! Queste scelte mettono a nudo una mancata politica di welfare. Noi vogliamo l’apertura di TUTTE le scuole, sia chiaro, sarebbe facilissimo cadere in conclusioni semplici ed insulse. Solo chi vive con dedizione la scuola può comprendere ciò che si prova: ” le farfalle allo stomaco”. È amore e dignità per il proprio lavoro e come tutti gli amori vanno difesi!