Situazione drammatica allo stabilimento Whirlpool di Napoli. La multinazionale americana aveva annunciato la chiusura già a maggio 2018. Poi ha progressivamente spostato avanti il momento della chiusura. Ieri ha però confermato al Mise la data annunciata già nel marzo scorso: tra pochi giorni, il 31 ottobre, la produzione di lavatrici si fermerà e 350 dipendenti resteranno così senza lavoro.
La risposta del sindacato è stata durissima. Fiom, Fim e Uilm hanno promesso «scontro sociale» e «un Vietnam» per il gruppo multinazionale americano. La conferma della chiusura è stata considerata «inaccettabile» sia dal ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano. Il governo ha messo in campo una serie di misure da oltre 100 milioni di euro per Whirlpool, un pacchetto complessivo «estremamente vantaggioso» che però non è stato accettato, ha scritto su Facebook la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde. Secondo Todde «l’atteggiamento della multinazionale, anche di fronte alla difficile situazione che il Paese sta vivendo, è assolutamente scorretto».