Al Concorso di poesia e racconti Carlo Gesualdo il “Principe dei Musici”, dedicato al madrigalista che visse a lungo a Gesualdo dove compose i madrigali studiati e apprezzati ovunque nel mondo, malgrado la prima edizione, hanno partecipato un centinaio di poeti.
La manifestazione, promossa dalla testata giornalistica Tg News Tv, con il patrocinio morale del Comune, si è tenuta a Gesualdo nel Palazzo Pisapia. Più di una ventina i poeti presenti che hanno letto le loro poesie e racconti, Michele Vespasiano con il racconto “Francuzzo” e Costantino Firinu con la poesia “Omaggio a Ulisse” sono stati i vincitori.
Una parte di tutte le opere pervenute all’organizzazione sono state pubblicate.
La Gesualdo Edizioni ha donato l’edizione fuori commercio, curata da Francesco Aufiero, dell’Antologia “Volan quasi farfalle” che ha lo scopo di lasciare un ricordo , una memoria dell’evento.
Tra le opere presenti, la poesia “Omaggio a Ulisse” scritta da Costantino Firinu. Composta dopo aver visitato il museo archeologico di Sperlonga (LT). L’inspirazione nasce quando ci si imbatte In alcune stanze dove erano stati parzialmente ricomposti dei gruppi marmorei aventi come tema il mito di Ulisse e in uno spazio ben visibile riportati i nomi di tre grandi scultori dell’ antica Grecia: Atanadoro,Agesandro e Polidoro. Inevitabili i riferimenti ad Omero, a Virgilio , a Dante, all’ imperatore Tiberio e alla poesia epica in generale tutto per dare unità all‘opera. Firinu si avvale del mito della Sibilla Cumana e continua sceneggiando i dialoghi nella parte centrale, dando un taglio moderno alla composizione che, con l ‘umanizzazione dei personaggi, acquisisce leggerezza e fluidità espressiva. Inoltre, la poesia vuole essere una speranza per chi ha fame di conoscenza e un augurio per chi va alla ricerca di tanti valori perduti.
Il racconto di Marika Luparella “Dal Senegal con amore” nasce da una riflessione su episodi apparentemente insignificante di vita. Provando un sentimento di empatia per tutti gli extracomunitari che girano tutti vestiti sulle spiagge mentre gli altri , fortunati solo per esser nati in altre circostanze ed altri contesti , si rilassano al sole. In quella occasione l’autrice rimase colpita dall’abito coloratissimo e dall’espressione solare di una donna quasi alla fine della gravidanza con la quale si ferma a chiacchierare più a lungo, provando, alla fine, un senso di colpa. Altra esperienza di vita vissuta ispiratrice del racconto, è la presenza, in classe, Luparella è professoressa di lettere negli istituti superiori, di un ragazzo, anch’esso senegalese, arrivato in Italia dopo aver affrontato, durante il viaggio, tante peripezie e rischiando la vita. Purtroppo, decide di non frequentare più la scuola, malgrado l’apparentemente calorosa accoglienza. Anche in quel caso, nascono spontanee delle riflessioni nelle quali viene fuori il rammarico per l’incapacità delle istituzioni di affrontare queste situazioni di disagio.
Pubblicato il racconto “Francuzzo” di Michele Vespasiano. E’ “figlio” del terremoto del 1980. È un personaggio immaginario, però, ma mica tanto. Per molti il dramma umano e sociale è cominciato dopo la violenza delle scosse, dopo i crolli delle case, dopo la morte di familiari e congiunti. Tra questi c’è Francuzzo, cresciuto orfano tra la disattenzione di qualche familiare superstite e l’inerzia dei servizi sociali. È un “diverso” che vive borderline, ignorato dai più e sopportato dagli altri. L’autore confessa di essersi molto affezionato al protagonista del racconto, poiché gli ha permesso di squarciare il velo di ipocrisia che ha circondato e ancora avvolge i tanti Francuzzo, ormai più che adulti, che percorrono le strade dei nostri paesi in balia di se stessi. E questo proprio quando ci accingiamo a fare memoria del 40° anniversario del terremoto che devastò l’Irpinia.
Di Nicola Prebenna la poesia Carlo Gesualdo, il tocco che salva. Vuole rappresentare il dramma vissuto dal Principe dopo l’assassinio della moglie e dell’amante. Ritiratosi nel Castello di Gesualdo, è perseguitato dai propri fantasmi e dal timore di rappresaglia o vendetta da parte delle famiglie delle vittime. Unico conforto la musica: grazie ad essa il tormento si placa e l’armonia e il bello riportano un briciolo di serenità e di speranza.
Il libro contiene tante oltre opere di poeti che con la loro partecipazione hanno dato lustro alla manifestazione tramite la quale hanno potuto esprimere le proprie passioni o intime sensazioni.