Pepe ammetta il fallimento epocale”.
Non le manda a dire Giuseppe D’Alessio, l’ex “storico” segretario giovanile della lega in provincia di Avellino. L’esponente decise di prendere le distanze dalla gestione provinciale nel mese di Giugno, evidenziando un oggettivo depotenziamento e decadimento partitico in provincia di Avellino. Colui che, insieme a tanti ragazzi, ha davvero rappresentato il movimento giovanile più attivo e radicato in irpinia, oggi critica nuovamente ed aspramente la gestione del segretario provinciale e senatore Pasquale Pepe. Dopo l’esito elettorale estremamente negativo della lega e dei suoi 4 candidati, D’Alessio afferma : “Ho aspettato i risultati prima di tornare sul discorso, mi sono defilato ed ho aspettato sulla cosiddetta “riva del fiume”. Ho osservato in queste settimane la fine di un coordinamento dettato da un modus operandi discutibile, con la perdita di decine di amministratori, militanti e sostenitori che nel 2019 avevano reso la lega ad Avellino il partito più attivo, radicato e pronto a guidare il cambiamento. Un partito che in meno di un anno, ad Avellino città, ha dimezzato i suoi voti più del 50%, mostrando qualche candidato in difficoltà sin dai primi secondi della campagna elettorale. Debacle non dovuta soltanto allo scenario politico estremamente complicato ed ad un calo del “brand” nazionale in provincia e in regione, ma, e soprattutto, dal mancato radicamento con veri segretari cittadini.
Un coordinamento che, nonostante le perdite, non ha compensato minimanente con anime degne di poter rappresentare il primo partito d’italia.
Assenti sotto tutti i punti di vista nelle zone demograficamente e elettoralmente più importanti, come Atripalda, Mercogliano, Montoro, Lioni, Grottaminarda, Mirabella Eclano e decine di comuni. Ho votato lega, mantenendo quella coerenza ormai sempre più tassello estraneo del puzzle politico. Auguro il meglio ai quattro candidati che hanno con coraggio affrontato una campagna elettorale, privi di qualsiasi tipo di appoggio. Il senatore Pepe dovrebbe semplicemente riportare la verità, quella di un fallimento oggettivo e politico, sia alle amministrative in alcuni comuni dove la lega ha tentato di correre, sia sulle scelte di qualche candidato. Non è un’ esternazione dettata da nessun risentimento, ma semplicemnte dai risultati composti da numeri e percentuali che rappresentano la prova concreta di una fase gestionale da dimenticare.
Non esistono giustificazioni per coprire questa “mattanza elettorale” senza precedenti.
Non metto in dubbio il peso elettorale del senatore Pepe in Lucania, o nella bellissima Tolve, ma in politica non esistono i super uomini.
Ho il “sospetto” che, per l’illustre senatore ed ex “mia figura parallela”, il coordinamento Avellinese non sia soltanto un dovere da portare a termine. Credo che, paradossalmente a causa anche di questo insensato taglio dei parlamentari, questo collegio possa rappresentare anche un’ opportunità o semplicemente un “paracadute di riserva” per una eventuale candidatura. Ovviamente, anche se ci dovesse essere una conferma della mia supposizione, sarebbe solo un’altra scelta politica del tutto legittima.
Tirando le somme, qualcuno comprenda l’importanza della comunità politica, dei riferimenti cittadini e delle strutture idonee per trainare un partito di tale portata. Questa è la differenza tra il “prima” e il “dopo”.