Ariano Irpino – Vittorio Melito: Covid ed elezioni
Vittorio Melito ex Sindaco di Ariano Irpino la Nota:
Nella seconda metà dello scorso mese di marzo mi chiedevo cosa e come un Sindaco ed un’Amministrazione in carica avrebbero potuto tutelare la comunità durante quella drammatica crisi: esercizio meramente intellettuale, Sindaco ed Amministrazione non c’erano, c’erano solo privati cittadini attanagliati dalla preoccupazione e dal dolore per deceduti ed ammalati, nonché per la paralisi socioeconomica della Città. Sollecitai gli amministratori uscenti, che mi diedero riscontro; assunsi poi personalmente delle posizioni pubbliche. Forse non è servito niente, non vi sarà stato nessun risultato concreto; mi voglio però illudere che aver tenuto alta l’attenzione, aver sollecitato la riflessione sull’abbandono cui sembrava destinata la “zona rossa” abbia contribuito in piccola parte ad evitare che l’abbandono persistesse. Non possiamo dimenticare le morti, i drammatici bollettini quotidiani sui nuovi contagi, la disperazione di chi chiedeva cure, tamponi, attenzione.
All’epoca chi ha potuto e voluto ha fatto sentire la propria voce, non potendo fare di più; i sanitari lo hanno fatto sul campo, con sacrificio ed abnegazione. Il sindaco ed i candidati sindaci uscenti, chi più chi meno, intervennero: le critiche alla gestione dell’emergenza sanitaria furono sempre innanzi tutto finalizzate a superare le criticità, leggerle in chiave di polemica politica è segno di grettezza. Vi fu chi intervenne senza essere né amministratore uscente, né impegnato nella sanità: voglio dare atto a Marcello Luparella, che allora non immaginava neanche di poter poi essere candidato sindaco, di essere tra questi. Certamente non si può rimproverare a nessuno di non aver ritenuto di farlo all’epoca; però, chi oggi si candida ad amministrare la comunità sconvolta da quella tempesta, secondo me, ha il dovere di esprimersi.
Scrivevo lo scorso 8 agosto: io credo che la cittadinanza aspetti di sapere cosa pensano i diversi candidati delle cause della “zona rossa”, delle modalità con cui è stata affrontata, delle condizioni di sicurezza eventualmente riconquistate, delle iniziative per scongiurare il pericolo di ricadere. Nella valutazione delle proposte da votare sarà più che mai importante – molto di più della collocazione partitica – conoscere, ad esempio, se ciascun candidato ritiene che il dramma arianese sia addebitabile a sfortunate coincidenze che hanno coinvolto qualche concittadino, oppure se ha pesato la gestione della sanità sul territorio; se l’ospedale fu sconvolto solo da qualche atto inconsulto, oppure se fu costretto a stare in prima fila senza sostegno; ecc. ecc.- Lo ribadisco.
In tutti i programmi elettorali si fa riferimento alle gravi conseguenze dell’epidemia; talvolta si accenna anche alla gestione deficitaria dell’emergenza Covid. Ma io penso che tutti si debbano pronunziare con forza ed in maniera esplicita; l’analisi che ciascun candidato propone a proposito delle cause dell’emergenza e dei mezzi di prevenzione del suo malaugurato ripresentarsi rientra necessariamente fra gli argomenti che l’elettorato deve poter valutare per esercitare il proprio diritto di scelta. Ciò non vuol dire tornare al passato o speculare sulla tragedia; significa poter saggiare come chi aspira a guidare la Città si confronta con la tale tragedia e si prepara a fronteggiarne una analoga, qualora ciò purtroppo avvenisse. In altri termini ed in parole più povere, dicano chiaramente se e come intendano incalzare la ASL sul rafforzamento di medicina territoriale ed ospedaliera.
Perciò insisto: tutti i candidati si esprimano sull’emergenza Covid ad Ariano e su quanto fatto e da fare per ridurre il rischio che ritorni. Come detto in altre occasioni, senza salute non c’è economia e proprio alla sanità saranno prioritariamente destinati i prossimi finanziamenti europei e statali. Il nostro Comune, che ne ha ancora più bisogno di altri, deve farsi trovare pronto. Cosa ne pensano i candidati? La popolazione deve sapere.