L’onorevole Piero De Luca è intervenuto nell’ultima giornata , nel Castello di Gesualdo, che ha visto protagonisti tanti politici che si sono confrontati sui temi del momento. L’Associazione Fuori Luogo ha organizzato la serie di convegni e dibattiti. De Luca si è intrattenuto a lungo sul tema dell’Europa, sulle difficoltà del Mezzogiorno ma anche sulle sue tante potenzialità, degli investimenti possibili dei fondi europei per ridurre il gap e metterlo in condizione di operare il grande salto.
Riportiamo le principali riflessioni durante il suo intervento:
“L’Europa spesso è stata percepita lontano, distante dai territori, poco attenta, dobbiamo credere,invece, averne fiducia , è stata fondata perché condividevamo un insieme di valori, la si guardava per le successive generazioni che potevano trarne profitto dalla libera circolazione di merci, servizi, capitali, lavoratori.
Mettere insieme le comunità è importante, l’unione fa la forza, oggi ancora di più, le grandi difficoltà possono essere risolte insieme. I piccoli Stati come il nostro mettendosi in comune più facilmente può continuare a difendere i principi dello stato sociale, della tutela sanitaria diffusa.
Le difficoltà devono essere affrontate da persone serie, competenti che gestiscano bene la politica, sempre con trasparenza, onestà, serietà , credendo nella formazione, nel dibattito, nella discussione, perchè dal confronto nascono idee, progetti, interfacciandosi si definiscono i programmi di sviluppo.
Alla base di tutto ci deve essere l’istruzione, la formazione , e al Sud disponiamo di grandi capacità, di professionalità anche nella sanità come quelle del Cotugno.
Da noi sono mancati i progetti strutturali , i grandi progetti ,con i finanziamenti europei, i fondi strutturali europei possiamo ridurre il deficit di competitività, investire nelle nostre eccellenze, l’ Europa come opportunità per affrontare le difficoltà, come scudo protettivo capace di difenderci dal grande deficit conseguente alle spese per la pandemia.
L’Europa come strumento per resistere e ripartire. Per fare il salto di qualità del Mezzogiorno occorrono investimenti per creare lavoro, quello di cui abbiamo bisogno, il reddito di cittadinanza è utile ma non può essere lo strumento decisivo, occorrono azioni di rilancio del lavoro, per creare le condizioni per investimenti.
Essenziale investire nella pubblica amministrazione per renderla efficiente, meno burocrazia ,troppe lungaggine, non siamo competitivi , fidarci di più dell’autocertificazione, dichiarazioni sulla propria responsabilità con controlli post , il silenzio assenso per velocizzare le pratiche.
Fondamentale è la digitalizzazione, per i vuoti creati dalla quota 100, vuoti anche negli ospedali, la Campania ha previsto tante assunzioni di giovani, capaci di una linfa nuova, per rafforzare in modo strutturale gli enti, per renderli capaci di intercettare i progetti europei.
Investire, poi, nella scuola con nuovi educatori, operatori sociali, nelle infrastrutture scolastiche nel capitale umano . Dobbiamo presentare nel più breve tempo i progetti per utilizzare al meglio la grande massa di soldi che l’Europa ci ha messo a disposizione. Anche nella sanità con il Mes, abbiamo una grande opportunità per le spese sanitarie di cui abbiamo di sicuro bisogno , non ci sono clausole, condizionalità.
E poi, infrastrutture per collegarci velocemente, l’ alta velocità fino a Reggio Calabria,l’ aeroporto di Salerno per metterci in condizioni di parità, per competere con una rete efficiente in ogni comune, in ogni zona interna. Sistemi di incentivi, di sgravi fiscali , per difenderci da quelle nazioni nelle quali le aziende trasferiscono la propria sede fiscale, con la riduzione delle tasse.
L’Europa come lo strumento di opportunità per i giovani, per le imprese, come terzo polo tra Cina e Usa perchè altrimenti saremo irrilevanti nella competizioni, incapaci di difendere le nostre aziende, un’ Europa forte in cui noi dobbiamo esserne il motore, l’abbiamo creata noi, siamo i padri fondatori “ .