L’autore Gerardo Figliolino, medico residente a Montefusco, ci spiega le ragioni che lo hanno indotto a scrivere questo libro. “Ho scritto questo libro perché questa immagine che fa da copertina al mio libro, sin da piccolo, quando venivo qui alla scuola materna dalle suore, ha suscitato la mia curiosità, mia nonna, mia zia, che parlavano di questa monaca-santa, morta in odore di santità ha attirato sempre di più la mia attenzione e con il passare del tempo ho cercato di approfondire le mie ricerche di Suor Maria Grazia Susanna, al secolo Raffaela di nobile famiglia di Zungoli proprietaria del castello locale. Arrivò a metà 800 nell’educandato delle Monache del Monastero di Santa Caterina da Siena, in tenerissima età. Dopo sette anni dall’entrata in monastero, si ammalò di paralisi agli arti superiori fino ad essere impossibilitata ad aprire le mani, oramai chiuse a pugno, ciò le provocava un grande dolore poiché le unghie si incarnivano nella pelle delle mani. L’evento che ha stimolato la scrittura di questo testo, è il fatto che in quei giorni, credo per volontà del Signore, la Statua della Madonna del Carmine, venerata a Montefusco, veniva spostata, per restauro della chiesa omonina, proprio nel Monastero di Santa Caterina da Siena, dove risiedeva l’allora Raffaella. All’entrata della statua, le suore non persero tempo nel dedicare alla Vergine veglie notturne di preghiera affinché la piccola Raffaela fosse guarita. Il miracolo avvenne e l’educanda decise di consacrarsi definitivamente al Signore nello stesso Monastero. Decisione questa provvidenziale in quanto con la soppressione postunitaria degli Istituti Religiosi, Raffaella Susanna, che nel frattempo aveva preso il nome di Suor Maria Grazia, salvò, con l’aiuto delle altre sue consorelle e del autorità locali, il Monastero dalla chiusura e dalla confisca dei propri beni. Resto per tutta la sua vità a Montefusco, dove morì in odore di santità nel 1932″. L’autore ci ricorda che il libro uscita da poche settimane è pubblicato da Il Papavero editore.