Severino Nappi (Lega) – ANZIANI E DISABILI: NIENTE VACANZE E NIENTE SERVIZI
La nota: Sei italiani su 10 trascorrono anche questa settimana di Ferragosto nelle loro case. Le vacanze sono un miraggio, niente villeggiatura: tutt’al più, se si è così fortunati da essere nati nel Nostro Posto, qui in Campania, qualche bagno al mare. Tra coloro che restano tra le “solite” quattro mura, però, ce ne sono alcuni ancora più sfortunati. Parlo innanzitutto dei nostri anziani, cioè dei nostri padri e dei nostri nonni. Senza sostegni, senza luoghi di aggregazione aperti e sicuri e con la paura che ritorni il virus con un nuovo lockdown. Parlo anche di molti altri che anziani non sono, ma che sono costretti a convivere con problemi di salute o con una disabilità. Da mesi, ormai, in tutta la Regione Campania sono pressoché ferme tutte le politiche sociali. Questo sta accadendo non soltanto per colpa della miopia di Vincenzo De Luca e della sua banda di amministratori, ma, soprattutto, perché non si è scardinato un sistema di welfare che è tanto costoso quanto inefficiente. Mi riferisco alla gestione pubblica dei servizi sociali. Costano alla Regione (e quindi a noi cittadini) assai più dello stesso servizio erogato direttamente da un professionista privato, non garantiscono qualità e attenzione e non favoriscono la concorrenza perché vengono assegnati, mediante cooperative spesso costituite dagli “amici degli amici”, sempre alle stesse persone. Questo non succederebbe se già esistesse quella Carta Sociale che, ideato con il movimento Il Nostro Posto, ora abbiamo inserito nel programma di Lega Campania per realizzarlo dopo le prossime regionali. La Regione spende ogni anno quasi 4.500 € per ciascun cittadino, soldi che, purtroppo, finiscono troppo spesso sperperati o nelle mani sbagliate. Noi vogliamo che la Regione li eroghi direttamente ai cittadini, di modo che possano decidere loro come e dove spenderli per fruire dei servizi di cui hanno diritto e bisogno. Il governo di PD e Cinque stelle, con la – incomprensibile – proroga dello stato di emergenza, si sono occupati di qualunque cosa, compreso il congelamento dei vertici dei servizi segreti, salvo dimenticarsi di prorogare le tutele per i disabili gravi e i malati. Nella richiesta di “pieni poteri” che Giuseppe Conte ha preteso per sé fino al 15 ottobre, manca persino la norma che prima consentiva ai lavoratori con una disabilità grave e ai malati gravi come quelli di tumore o i trapiantati di usufruire di un periodo di assenza dal lavoro equiparato al ricovero ospedaliero. Per tutti loro, come per tutti noi, verranno certamente tempi migliori.