Morti tre delfini nel mare tra i comuni di Massa Lubrense, Positano e Cetara, tra le province di Napoli e Salerno, segnalati alla Guardia Costiera da alcuni bagnanti.
La causa della morte sarebbe imputabile alle ferite riportate dai cetacei rimasti impigliati nelle reti o altri attrezzi da pesca usati dai pescherecci, ma sono ancora in corso degli accertamenti. I tre delfini sono stati segnalati alla Guardia Costiera da alcuni bagnanti nel mare tra i comuni di Massa Lubrense, Positano e Cetara, tra le province di Napoli e Salerno.
I militari della Guardia Costiera hanno ispezionato i tratti delle segnalazioni e hanno rinvenuto due delfini della specie stenella striata, entrambi con ferite al ventre che probabilmente ne hanno causato la morte; il terzo cetaceo senza vita è stato invece trovato nei pressi di una scogliera ed era già in avanzato stato di decomposizione. I due delfini feriti, questa una delle ipotesi, potrebbero essere incappati negli strumenti da pesca utilizzati dai qualcuno dei molti pescherecci che in questi giorni si trovano in mare nelle aree della costiera in Campania.
Uno dei cetacei morti è stato ritrovato nell’area del Parco marino di Punta Campanella, partner del progetto Life Delfi, cofinanziato attraverso il programma Life dell’Unione Europea e coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-Irbim), che vede la collaborazione di Legambiente Onlus, Università di Padova e di Siena, quattro Aree marine protette (Punta Campanella, Isole Egadi, Tavolara – Punta Coda Cavallo, Torre del Cerrano), Filicudi Wildlife Conservation e il Blue World Institute (Croazia). L’obiettivo del progetto è proprio quello di ridurre le interazioni tra i delfini e la pesca professionale nel mar Tirreno, nel mar Adriatico, in Sicilia e in Sardegna.