Maria Luigia Cipriano è stata una poetessa e una scrittrice, autrice di testi teatrali e vincitrice di premi letterari. Nativa di Sturno, ha dedicato tutta la sua esistenza ai libri.
Si è spenta ieri dopo una lunga sofferenza.
Dopo una prima pubblicazione nel 1987 con l’editore Menna, si è dedicata alla narrativa, alla poesia e al teatro pubblicando ben 17 opere. Nel 1997 viene pubblicato il romanzo “Zolle all’Ombra” con la Delta 3 Edizioni di Grottaminarda di Silvio Sallicandro, da allora non ha mai smesso di pubblicare con l’editore Sallicandro che ricorda, con grande stima, il suo lavoro e il suo impegno letterario.
Un po’ della sua poesia l’ha portata al San Raffaele Cassino, nel Centro di diagnosi e cura del Parkinson, malattia con la quale ha convissuto per oltre 15 anni.
Tutti i suoi lavori sono dedicati alla terra irpina.
Maria Luigia definisce la sua Irpinia un angolo del Sud ancora derelitto dove regna la povertà, la superstizione e un analfabetismo impressionante. Una terra bella ma sofferente e martoriata.
L’autrice, con la sofferenza, ha un rapporto di familiarità: per la sua esperienza con la malattia di Parkinson e per quella vissuta con un altro male, il cancro.
E da questa esperienza, in particolare, è nata una raccolta di poesie – “In via Confine” – i cui proventi sono stati devoluti all’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).
La scrittura è stata la sua terapia, la sua arma contro il male, la sua ragione di vita.
Della sua esperienza al San Raffaele Cassino, Maria Luigia racconta volentieri e con parole non solo di stima e di apprezzamento per la qualità e l’efficacia delle cure riabilitative ma anche e soprattutto di affetto e di riconoscenza nei confronti di tutto il personale che l’ha assistita. Ha portato le sue parole, i suoi versi all’interno della Struttura di Cassino, facendone dono a tutti, quotidianamente, perché – racconta – “non ho mai avuto l’impressione di essere in una struttura di cura, mi sono sentita veramente a casa e ho sentito sempre di poter essere me stessa, anche durante il ricovero ho continuato a scrivere”.
Maria Luigia ha utilizzato la sua vena letteraria per mettere per iscritto le sue impressioni sui benefici fisici e mentali riguardo una nuova pratica -” la pratica del Tai-Chi”- un’antica disciplina orientale per la cura dei pazienti parkisoniani. Con altri pazienti della Struttura, ha partecipato ad un protocollo di sperimentazione per questa disciplina facendosi così interprete e portavoce di tutti i pazienti che ne hanno preso parte. La sensibilità e la poesia di Maria Luigia Cipriano sono stati una terapia anche per tutto il personale del San Raffaele.
Ricordiamo Maria Luigia Cipriano citando dei versi della poesia “Per un sorriso di luce”, portatrice di valori sulla pace e sulla giustizia.
Per un sorso di luce
Aria spruzzata di mammole e viole.
Indugio alla finestra
per respirare rosa
e per una tregua al mio giorno senza posa.
Mi calo,
serena,
nella culla dell’infinito ove s’addormenta la tempesta quotidiana.
All’improvviso, uno sparo…
Sgomenta mi desto.
Sanguina l’ala impallinata
della bianca colomba che ha lasciato il nido
per bere un sorso di luce.
Corre corre, felice e ansante il carnefice
alla zolla purpurea ove la sua piccola preda giace.
Innocenza violentata…
S’autunna il mio cuore,
e serro la finestra alle dolcezze della sera
del mite aprile.
(Maria Luigia Cipriano)
La redazione di Tg News Tv formula le più sentite condoglianze al marito Angelo Michele, ai figli Carmelina, Maria Pina, Amalia e Giuseppe, ai generi, alle nuore, alle sorelle, ai nipoti ed a parenti tutti. La funzione funebre sarà celebrata oggi venerdì 19 giugno 2020 presso la chiesa di San Michele a Sturno.