Sono 2 milioni e 200mila gli italiani che hanno già scaricato l’app Immuni, ha detto giorni fa il Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri. E da lunedì ci sarà una massiccia campagna di comunicazione. Dopo una settimana di sperimentazione in quattro regioni, Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia, l’app Immuni per il tracciamento dei contatti, volontaria, basata su tecnologia Bluetooth, debutterà in tutta Italia. Secondo il sito predisposto dal ministero dell’Innovazione, questa è la caratteristica principale del sistema: Il sistema è basato sulla tecnologia Bluetooth Low Energy e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del GPS. L’app non raccoglie e non è in grado di ottenere alcun dato identificativo dell’utente, quali nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email. Immuni riesce quindi a determinare che un contatto fra due utenti è avvenuto, ma non chi siano effettivamente i due utenti o dove si siano incontrati. Conte assicura:” La potete scaricare con sicurezza, serenità e tranquillità, perché tutela la privacy, ha una disciplina molto rigorosa, non invade gli spazi privati”. “Siamo orgogliosi – ha aggiunto – siamo stati tra i primi in Europa, se non addirittura i primi nel mondo occidentale ad avere raggiunto il risultato” dell’app Immuni “che ha superato il vaglio molto severo degli istituti internazionali più rigorosi e accreditati”.