I dati del testo sierologico a tappeto ad Ariano Irpino dimostrano che De Luca non ha saputo gestire la pandemia. Ora dovrà fare i tamponi a queste 673 persone, e farlo in fretta per evitare che i numeri diventino ancora più alti.
Il Presidente De Luca potrebbe andare in ginocchio da San Gennaro per fargli omaggio della grazia ricevuta, ma di sicuro non può venire da Sant’Ottone Frangipane, il Santo Patrono di Ariano, a raccontar bugie.
Se in Regione Campania avessimo avuto i numeri della Lombardia sarebbe stata
un’ecatombe. Non sono io a dirlo, sono i numeri a confermare che De Luca non ha saputo
gestire l’unico vero focolaio registrato in Regione: l’ospedale di Ariano Irpino.
Dopo più due mesi, mentre in tutte le città la percentuale di contagi sulla popolazione
residente diminuisce, ad Ariano con molta calma vengono individuati 673 nuovi potenziali
positivi e forse, solo dopo le prossime elezioni, sapremo a quanti di essi verrà fatto un
tampone per evitare che i positivi possano contagiare altri cittadini, come avvenuto finora.
La provincia di Brescia, tra le più colpite dalla pandemia, oggi registra un incremento di contagi dello 0,13%, la provincia di Avellino registra un incremento del 1,14%, senza tener conto dei nuovi potenziali positivi di Ariano.
In provincia di Brescia la percentuale di contagi rispetto al totale dei residenti è del 1,133%. Di sicuro la percentuale di positivi sulla popolazione totale non è del 5%, ma seppur ammettiamo che il 50% di questi casi, con il passar del tempo, si fosse negativizzato, e considerando che il 5% si riferisce al 60% della popolazione totale (mancano all’appello diverse migliaia di cittadini), possiamo ipotizzare che siamo molto vicini a quel 1,133% di casi positivi sulla popolazione totale residente registrato in provincia di Brescia.
Ora serve analizzare in fretta le persone risultate positive al test sierologico, in modo da
andare subito ad individuare le persone attualmente positive e i contatti di queste persone.
Solo in questo modo potremo arrivare, in tempi brevi, a zero nuovi casi, come avviene
ormai anche in province molto più colpite della nostra.