Ariano Irpino. “Stiamo attraversando un momento straordinario, durante il quale le criticità ci sono state e, per fortuna, adesso possiamo fare un respiro profondo”. Così Rosaria Bruno, responsabile territoriale per l’emergenza del 118. Lavora, così come tutti gli operatori sanitari impegnati in questa guerra contro un nemico che ancora non conosciamo a fondo, ininterrottamente dall’inizio del lockdown. Nonostante i focolai affrontati, Ariano appunto, e il Centro Minerva, che potevano diventare “una ecatombe”, Bruno aggiunge:”L’Asl ha operato seriamente. Sfido chiunque a vedere le cose senza le strumentalizzazioni a cui abbiamo assistito”. La sua nomina è giunta all’improvviso e, insieme ai suoi colleghi delle ambulanze, ha dovuto organizzare tutto subito. “Perché è un momento unico e straordinario”.Lunedi potrebbe essere revocata la”zona rossa”. Ma questo non vuol dire che”abbiamo superato l’esame Coronavirus”. “Dobbiamo stare con i piedi per terra-dice la responsabile sanitaria-, le criticità nessuno ce le toglie. Lavorando sodo, e senza sosta, riusciremo a venirne fuori”. Ariano paga anche il fatto di essere, così come S. Angelo dei Lombardi, una zona perifica. ” I medici che devono venire, ad esempio, da Napoli preferiscono fermarsi ad Avellino”. E, dicendo questo, Bruno fa un elogio ai medici, agli infermieri, a tutti quelli che in questi giorni, al “S. Ottone Frangipane”, stanno dando l’anima pur di salvare persone.”In Campania, rispetto ad altre regioni, stiamo contenendo il virus”. E, nel prossimo futuro,”Dobbiamo conviverci con nuove modalità. Siamo di fronte ad un evento inedito, una esperienza unica. Se pensiamo a come abbiamo vissuto i giorni di festa, a come abbiamo visto il Papa solo in mezzo a piazza San Pietro, non possiamo dire che tutto sarà come prima”. Ma tutto sarà fatto con “precauzione”. E una sanità disastrata, e bistrattata, avrà paradossalmente “una occasione”. Quella di migliorare, cioè.”La Campania stava appena uscendo dal commissariamento. Si stava aprendo una finestra di speranza. Il governo centrale avrà come monito la pianificazione del sistema sanitario nazionale, che deve essere sostenuto”. I medici, tutto il personale sanitario, più che”fronteggiare la situazione”evidentemente non può. Ad esempio, qui da noi, vanno” potenziate e intensificate le terapie intensive”. Quindi si rivolge ai cittadini perché non vedano”i colleghi del 118 come untori. Lavorano, da giorni, senza sosta per cercare di portare conforto”. Forse è questa maledetta paura che, ormai, sembra essersi impossessata di tutti noi.
Giancarlo Vitale