Emergenza Coronavirus in Irpinia, “RESTATE A CASA”

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RESTATE A CASA

Emergenza Coronavirus in Irpinia, “Restate A Casa”. Tante le chiamate di casi sospetti di Coronavirus che arrivano alla centrale operativa di Avellino

Tantissime le chiamate di casi sospetti di Coronavirus, arrivano a raffica alla centrale operativa, di Avellino, ma anche in altri presidi sparsi in tutta la provincia.

Una situazione di piena emergenza su tutto il territorio. Si registrano giorni difficili per la sanità irpina.

Quindi tocca al buon senso della gente: “RESTATE A CASA”.

Il Coronavirus può manifestarsi anche in forma asintomatica, senza febbre, raffreddore o tosse.

Non serve una laurea in medicina per comprendere che il numero di persone che necessitano di cure può aumentare, ma non possono aumentare i respiratori, le stanze e il personale medico e infermieristico.

Tutti i medici, pesonale sanitario, volontari,  stanno lavorando senza pause e senza tregua da settimane, senza lamentarsi, consapevoli che il loro lavoro sia anche questo.

Essi non sono pagati di più, non sono omaggiati in alcun modo per i loro sacrifici  benché passano giorno e notte con gente che ha contratto il virus,  e continuano a lavorare nel loro reparto curando contemporaneamente anche tumori, leucemie e malattie cardiache.

Per loro, non c’è notte o giorno, sono consapevoli della loro responsabilità e per questo non mollano e restano lucidi nonostante lo stress e la stanchezza.

È da egoisti ed immaturi non ascoltare ciò che ci viene chiesto, ovvero non uscire di casa se non il minimo necessario.

Tra l’altro i medici chiedono di adottare tutte le precauzioni che sono state diffuse con ogni mezzo,  (lavarsi spesso le mani, un metro di distanza tra noi e l’interlocutore, uscire il meno possibile di casa…) affinchè possano essere in grado di curare i cittadini e i cittadini non sono solo gli altri, ma siamo noi.

Noi italiani siamo così: le disgrazie succedono sempre agli altri, ed è quando gli altri siamo noi, che inizia il problema, ci guardiamo intorno e chiediamo come sia possibile.

Per una volta, pensiamo che gli altri siamo noi, che c’è gente che è tenuta in piedi solo dalla forza dell’amore per il proprio lavoro.

“RESTATE A CASA” – “ANDRA’ TUTTO BENE”

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