“I fantasmi di “Se ci credi” li avevo frequentati in quelle vecchie strade affamate di sogni e di gioventù. La mia famiglia, i miei amici, Bruce Springsteen, Rolling Stones, Neil Young, Woody Guthrie… i romanzi di Jack Kerouac, Bukowski, Henry Miller, John Fante, Cesare Pavese, Italo Calvino, i racconti di Fernanda Pivano… i film western di Sergio Leone e quelli di fantascienza di Steven Spielberg”
Dopo “Si sta facendo tardi”, è uscito il secondo brano di Antonio Pignatiello “Bianco già”, tratto dal recente album “Se Ci Credi” (Goodfellas/Believe). Diretto e prodotto da Taketo Gohara (sound designer che ha firmato lavori di Vinicio Capossela, Brunori Sas, Marta sui Tubi, Negramaro, Motta, Ministri, Verdena, Mauro Pagani e di tanti altri), l’album si compone di dieci brani nel disco. “Se Ci Credi”, racconta il sogno di una generazione precaria, quella degli anni ’80: la crisi dei rapporti, la fuga dei cervelli, lo scricchiolare dei valori morali; un viaggio attraverso dieci canzoni, dieci vite, dieci immagini che si intrecciano su un sentiero di precarietà e insicurezza ma sempre in cerca di una vita migliore e di una “promised land”. Un viaggio nel profondo per provare a raccontare la complessità della vita con un linguaggio più diretto, immediato.
1) Nei tuoi studi di musica, in quale musicista ti sei sempre rispecchiato?
“Ci sono molti maestri a cui devo molto, da ognuno ho cercato di imparare qualcosa e di prendere quello che più mi emozionava. Posso citartene qualcuno… ma ne sono davvero tanti: Bruce Springsteen, Tom Waits, Johnny Cash, Neil Young, Woody Guthrie, Lou Reed, Doors, Talking Heads, Rolling Stones, Pink Floyd, Calexico, Eddie Vedder, Pearl Jam, Luuminers, Radiohead, Clash, Ramones, Fabrizio De André, Franco Battiato, Paolo Conte, Francesco Guccini, CCCP, C.S.I., Afterhours, Bluvertigo, Negrita…etc…”.
2) Antonio, mi ha colpito molto la scelta della location dei video. Da un lato, nel video della bellissima canzone “Se ci credi”, ammiriamo perlopiù immagini di città, gli altri due hanno la stessa location, ovvero un bosco in bianco e nero, che dà la sensazione di stare in un luogo ovattato, quasi surreale. Immagino che anche il terzo video avrà questa location vero?
“Il video di “Se ci credi”, che è anche il titolo del mio nuovo concept album, è stato girato tra New York, San Francisco, e il deserto del Mojave in California e si lega al precedente video “Sembra quasi domenica” girato sul Gran Sasso e che termina proprio con il verso “Sembra quasi l’America”. Dunque, è la prosecuzione del racconto iniziato già in precedenza. Anche le fotografie che potete trovare nel libro di “Se Ci Credi” sono state scattate nello stesso bosco in cui ho deciso di registrare questo nuovo progetto in parallelo dal titolo “Acoustic Session in the wood”.
Si tratta di tre canzoni tratte da questo nuovo album e registrate dal vivo in una veste acustica: voce, armonica, chitarra… e il paesaggio sonoro è quello naturale. Le riprese e la regia sono di Fabrizio Pizzulo, bravissimo regista e amico di vecchia data, con cui ho il piacere di condividere ancora molte cose. I tre video di questa “Acoustic Session in the wood” (il prossimo uscirà tra quindici giorni) sono stati realizzati in bianco e nero per mettere in risalto quest’assenza di bianco in cui si è solito rispecchiare il fantasma dell’inverno, questa stagione bianca di cui percepiamo mancanza”.
3) In quale bosco sono stati girati i video e cosa ti hanno trasmesso quei luoghi?
“I tre video delle “Acoustic Session in the wood” sono stati girati nella riserva naturale Contrafforte Pliocenico di Sasso Marconi (Bologna) lungo la “via degli Dèi”. È importante, in tempi in cui l’emergenza climatica non può più essere ignorata, riscoprire il rapporto con la natura e imparare a rispettarla.
In questi luoghi, hai la sensazione di sentirti sempre come a casa: cambia la percezione del tempo e dello spazio… siamo fortemente connessi alla natura, ai suoi processi evolutivi, ai suoi cambiamenti.
La sensazione che ho provato è che si stia perdendo il contatto con la Terra, che ogni giorno viene stravolta e violentata. I cambiamenti climatici sono dovuti, prevalentemente, all’azione umana e il degrado ambientale che ne deriva e, si riflette, inevitabilmente, anche sulla condizione umana”.
*Le canzoni e i clip escono a quindici giorni di distanza l’uno dall’altro e sarà possibile trovarli in tutti gli store digitali e su YouTube
Antonio Pignatiello è un cantautore irpino, vive a Roma. Musicista, cantastorie, insegnante. Laureato al D.A.M.S. di Roma Tre con una tesi sperimentale cinema-tv con Carlo Freccero, ha collaborato con giornali e tv. Ha curato la regia di videoclip ed è stato aiuto regista nel cortometraggio “Molo 22′′ con Philippe Le Roy e Donato Placido. Dopo aver vinto con la canzone “Folle” il Premio per il miglior brano inedito al Solarolo Festival 2010, ha esordito in campo discografico nel 2013 con l’album “Ricomincio da qui” (Controrecords), cui ha fatto seguito nel 2015 “A sud di nessun nord” (Controrecords /Goodfellas/Artist First). Nell’agosto 2015 Antonio Pignatiello è stato ospite dello Sponz Fest di Vinicio Capossela, accompagnato dai musicisti della Banda della Posta, e, nel dicembre dello stesso anno, ha suonato con Eugenio Bennato, Vincenzo Costantino Chinaski e Pietra Montecorvino. Nel 2017 partecipa come attore al film indipendente “Era del Rame” del regista Esteban Vivaldi, nella cui colonna sonora compaiono alcune canzoni di “A Sud Di Nessun Nord”. Nel 2018 cura la colonna sonora del cortometraggio sperimentale “Esubero” del regista Valerio Nicolosi. Ha pubblicato i seguenti racconti: “Vecchi ragazzi, cattivi, ubriachi e squattrinati” (AA.VV., Scrivi la città, a cura di Sara Picardo, Stampa Alternativa, 2009) “Miei occhi verdi” (AA.VV., “Lettera d’amore” , Edizioni Noubs, 2012) “Inchiesta in bianco e nero” (AA.VV., La notte in cui fu clonato il presidente, a cura di Claudio Comandini, Edizioni Noubs, 2013). “Una voce in mezzo al fiume” (AA.VV., L’ofanto dagli impeti di vortici e di creste a cura di Alfonso Nannariello, GAL CILSI, 2016).
Riferimenti web
Sito: https://www.antoniopignatiello.it
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