Pensando al passato, immaginando il futuro!
di Nicola Prebenna
I riti, i cerimoniali, le ricorrenze hanno una loro solennità che va rispettata. Quando inizia un nuovo tratto di strada, gli auguri di buon viaggio sono doverosi. E’ utile però esaminare come si è svolto il percorso precedente e come si pensa di realizzare il nuovo tratto. In parole povere è l’occasione per consuntivo e previsione. Senza questa disposizione di spirito, gli auguri sono un inutile e sterile formalismo. Cosa è possibile augurare oggi al cittadino italiano per il nuovo anno 2020? Passiamo rapidamente in rassegna alcuni fatti che hanno segnato la vita dell’anno che si chiude. Per quanto riguarda il panorama politico nazionale, indipendentemente dai protagonisti, il quadro è confuso. Sa di improvvisazione metodica e di inadegnata tensione etica. Sempre più si conferma il principio che, quando sei all’opposizione e ti abbandoni alle critiche, tutto sembra facile. Se invece tocca a te assumerti le tue responsabilità, il piano inclinato dell’interesse proprio e degli amici non conosce blocchi di sorta. Così, a nostro avviso, l’anno che si chiude non lascia un bilancio positivo. Continua, sul piano degli interventi a tutela dell’assetto idrogeologico del paese, la ridda delle ipotesi, le proposte sempre più urgenti e di passi in avanti se ne registrano ben pochi e inadeguati. Grandi complessi industriali conoscono, e non sempre a causa del governo, crisi di produzione e di livelli occupazionali, come l’exIlva, il gruppo siderurgico Arcelor-Mittal. In cerca di una direzione meno ondivaga e più attenta agli interessi nazionali la politica estera, che ha nella politica dell’accoglienza uno dei suoi momenti forti. E che dire di ciò che ha caratterizzato la vita della scuola da quando il M5S ha assunto la responsabilità del governo del paese, ora condividendola con la Lega ora con il PD? Si ha l’impressione di rileggere I Promessi Sposi e soprasttutto le pagine relative alle “grida” a cui si abbandonavano i governanti del milanese, che si succedevano a ritmi vertiginosi e modificavano rapidamente le precedenti. Su questo per ora sospendiamo il giudizio in attesa che il nuovo ministro faccia conoscere le linee di indirizzo a cui legare la vita futura della scuola. Sono pochi i riferimenti forniti, ma possono considerarsi sufficienti per una riflessione serena su quel che ha caratterizzato la vita nazionale. Non possiamo poi, in una prospettiva che si voglia globale, ignorare l’azione pastorale di papa Francesco. Ha continuato e continua a connotare il suo pontificato lungo le direttrici di un richiamo costante al valore della povertà, della vita consacrata irreprensibile, della ricerca di rapporti nuovi e positivi con le altre fedi religiose. Nonostante le resistenze, a volte molto forti, all’interno della curia, la sua azione nel ridare slancio e coerenza alla vita segnata dalla fede va sostenuta, con la preghiera e con la condivisione. Alivello internazionale, grande è il successo fatto registrare da Greta Tumberg. E’ un campanello d’allarme che, depurato dalle contaminazioni mediatiche e non, va tenuto debitamente in conto. Ne va della qualità della vita e del futuro delle prossime generazioni. Se la nostra attenzione si è concentrata per il 2019 su questi tre aspetti, vita politica nazionale, pontificato di papa Francesco, tutela dell’ambiente, cosa aspettarsi dall’anno che inizia? Senza voler dare vita all’albero dei sogni o stilare il cahier des doléances, riteniamo che è possibile avere un anno migliore degli ultimi operando in questo modo: eletti ed elettori dovrebbero fare un passo indietro nel ricercare il proprio particolare interesse e avanzare di un passo verso una maggiore attenzione al bene degli altri, detto anche bene comune. Il tutto condito da una rinnovata tensione etica che si prefigga di migliorare la qualità della vita, le condizioni dell’ambiente, il futuro delle nuove generazioni. Con questa prospettiva auguriamo a tutti BUON ANNO 2020!