Perdere il lavoro è sempre una tragedia ancora di più quando avviene nelle festività natalizie. Nel fragile tessuto economico del Sud, la notizia è ancora più difficile da accettare. Scoramento e abbattimento è normale che subentrino, tutto diventa nero anche le luci natalizie si spengono.
Oggi è difficile fare impresa, troppe tasse, troppa burocrazia, ricchezza mal distribuita troppo accentrata nelle mani di pochi e i consumi languono. La maggior parte delle attività sono in difficoltà ma lottano per sopravvivere. Questo solo in parte giustifica gli imprenditori che dovrebbero con maggiore chiarezza e per tempo avvertire dell’imminente chiusura. Per loro è sicuramente un insuccesso, un traguardo non raggiunto, figuriamoci chi sul proprio lavoro e con lo stipendio deve vivere e sostenere la propria famiglia.
Ma se nei primi momenti subentra la rassegnazione, bisogna subito reagire e avere la forza di crearsi altrove il proprio avvenire anche se questo significa cambiare città, provincia, regione. Sulla professionalità acquisita e sul proprio orgoglio bisogna rigenerarsi per una nuova avventura.
E’ un auspicio positivo vogliamo sperare che riguardi un gruppo di 16-17 giovani che, a Roma, in un noto ristorante gestito da un noto marchio di vini della provincia di Avellino ubicato nella Rinascente, si vedono raggiungere dalla notizia della chiusura dell’attività. Subentrerà una nuova gestione, una pizzeria gestita da pizzaioli di antiche tradizioni. La speranza per chi forzatamente resterà a casa che, dopo una breve pausa, possa, a breve, ricollocarsi nel difficile mondo del lavoro.