L’ennesimo atto di violenza nel carcere di Ariano a danno di un agente della Polizia penitenziaria impone, oltre alla consueta solidarietà, una seria riflessione sulle responsabilità delle Istituzioni competenti.
Non sono più giustificabili ritardi e ognuno deve fare la propria parte: il Ministero, l’Asl, la scuola, il Comune e naturalmente i deputati irpini.
Di sicuro bisognerà aumentare il numero degli agenti ma al contempo bisognerà dotare la struttura di personale medico specializzato, di psicologi ed educatori, di progetti e laboratori che, come avviene nel vicino carcere di Sant’Angelo dei Lombardi, potranno attenuare le tensioni e migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell’Istituto penitenziario. Tutti i soggetti che vivono e lavorano in questa struttura meritano maggior attenzione se non vogliamo che la situazione degeneri fino a diventare un problema di sicurezza e ordine pubblico per l’intera città.
Questi sono i motivi che mi portano non solo ad integrare la relazione che inviai, lo scorso 16 Luglio 2018, al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ma ad estendere la segnalazione anche al Ministro dell’Interno e al Sottosegretario Carlo Sibilia per informarli dei numerosi tentativi di evasione e del potenziale pericolo che corrono non solo gli agenti e chi opera nella struttura ma l’intera Città.