“Dance for Freedom”: il balletto del Sannio al Teatro Romano.
Grande debutto al Teatro Romano per il Balletto del Sannio, presente sul territorio da più di tre decenni ma che da qualche anno porta in scena unicamente spettacoli di propria ideazione: da Biancaneve e i sette…peccati capitali a Shakespeare in Love, da We have a Dream all’odierno Dance for Freedom ideato in occasione dell’insigne Festival Benevento Città Spettacolo, giunto alla sua XL edizione, con la direzione artistica di Renato Giordano.
Lo show, per la regia di Seriana Lepore, andrà in scena il prossimo 30 Agosto al Teatro Romano. Per il giorno 21 agosto, alle ore 11.30, è prevista la conferenza stampa a Palazzo Paolo V, Corso Garibaldi, Benevento.
Attesissimi sono gli interventi del noto attore Francesco Testi, artista d’eccezione distintosi per la sua innegabile bravura, oltre che per la sua avvenenza, in diverse fiction di Canale 5 e dello splendido e innovativo danzatore Bryan Ramirez, conosciuto e amato dal pubblico grazie alla sua partecipazione al Programma di Maria Di Filippi.
I loro ineccepibili interventi daranno sostanza al messaggio di libertà che si intende trasmettere e porteranno una ventata di freschezza e di novità al modo di proporre la danza che, come tutte le arti, è in evoluzione e, per essere valorizzata, esige contesti innovativi e d’avanguardia.
“La Produzione Dance for Freedoom – spiega Seriana Lepore – celebra la libertà di scelta come valore universale e come fondamentale diritto umano, in mancanza del quale, l’alternativa potrebbe essere la morte, intesa in primis quale morte interiore e assenza di slancio vitale. Lo spettatore è indotto a compiere un percorso a partire dal momento in cui la libertà di scelta ha avuto origine, vale a dire dal momento stesso della creazione dell’uomo, quando questi è stato dotato di libero arbitrio ed ha mal adoperato tale facoltà, cadendo nel peccato. Partendo da qui, il nostro percorso passa in rassegna diversi “casi” in cui all’uomo è negata la possibilità di scegliere liberamente ed avverte pertanto il peso della sua condizione terrena. Ad offrirgli una via di fuga è l’Arte che svolge una funzione catartica e lo innalza verso il Cielo. Da qui l’idea della danza, sublime forma d’arte, quale scelta salvifica e purificante, quale forza travolgente che induce ad una frenesia del movimento corporeo che rievoca lo stato estatico derivante dal morso della Taranta.
La libertà di scelta, anche contro ogni convenzione sociale, è celebrata quale innegabile e “adrenalinico” inno alla vita, si estende a difesa dei diritti degli immigrati, degli anticonformisti, dei diversi, e condanna ogni forma di discriminazione, fino a deplorare l’omofobia. E il finale – conclude Lepore – è il trionfo dell’ Homo Novus, un uomo finalmente purificato da ogni forma di schiavitù, che si libera dalle catene, si riscatta attraverso l’arte e si avvia degnamente al suo destino: una sorta di ritorno all’Eden.”