Fontanarosa, Tutto pronto, o quasi, per ricominciare. La discesa del “nuovo” gigante di paglia è ormai vicina.
Mancano pochi giorni, ormai, perché riviva quello che per questa comunità è un miracolo. Una ragione di vita.
La discesa del “nuovo” gigante di paglia è ormai vicina e mentre si avvicina, da queste parti, l’atmosfera diventa più magica, quasi rarefatta. Come se niente al mondo potesse diventare importante più di lui. Del Carro di Fontanarosa.
Alla malinconia dei primi momenti, e agli sguardi increduli, dell’anno scorso, quando le funi cedettero in una curva e la Madonnina, dall’ultima guglia si posò dolcemente sulla terrazza di una abitazione, è subentrato l’entusiasmo e il lavoro di chi aveva creduto che, la tirata del 14 agosto prossimo, ci sarebbe stata anche questa volta. A cominciare dal primo cittadino e dal parroco, Giuseppe Pescatore e don Pasquale Iannuzzo.
Le perplessità e i dubbi dei primi momenti non l’hanno avuta vinta.
Per i fontanarosani l’arrivo alla “punta della Selece” è un momento troppo importante che ripaga di un anno di lavoro e di sacrifici.
Per questo, quello che avverrà tra una settimana, era un appuntamento che non si poteva, certo, rimandare. Anche se, dopo incontri, dibattiti e confronti, la comunità della media valle del Calore si è ritrovata unita, e più forte, e convinta, di prima.
“Dopo quello che è accaduto l’anno scorso-dice il primo cittadino-questa è la fase del nostro riscatto”.
A trainare quel colosso fino alla sua destinazione ci saranno 500 persone che dovranno stare attenti alle 32 funi che lo muovono. Ovviamente aiutati dai buoi.
Per questo c’è stato bisogno, stavolta, di essere un poco più rigidi e seguire le norme di sicurezza, di cui c’è bisogno in manifestazioni come questa, dettate dalla Prefettura di Avellino.
Ognuno che occupa un ruolo, nella tirata, ha dovuto firmare una liberatoria.
“Non sarà più una tirata spensierata-dice ancora Pescatore-saranno mantenute distanze di sicurezza e vie di fuga in trenta metri”.
Il sindaco di Fontanarosa, tra l’altro, ammette che l’anno scorso ha avuto “sensazioni strane” durante il pomeriggio di un anno fa. Ma la cosa certa, e la notizia più bella non solo per questa comunità, è che il Carro lo rivedremo giù per la discesa. Perché senza il Carro di Fontanarosa non è agosto.
Giancarlo Vitale