Valle Ufita. Balle di fieno arrotolate, un lungo territorio da percorrere. Questa è la campagna che circonda la zona industriale che costeggia l’Ufita. Dove scorre il fiume, sotto stretta sorveglianza e per il quale si aspetta l’intervento della magistratura. Perché, dopo l’ultima visita del Comitato per la difesa del territorio, non si può più andare oltre. È domenica mattina, giunge l’ennesima segnalazione e Anselmo La Manna, torna su un luogo che ormai ha imparato a conoscere metro per metro. Insieme a Miguel, suo figlio, video reporter del portale indipendente d’inchiesta Interface, documenta un nuovo scempio: ad incuriosirli sono gli alberi, tutti rinsecchiti, che si trovano nei pressi di un corso del fiume che fa schiuma. Evidentemente si mischia ad uno scarico, probabilmente, visto che come aggiunge il responsabile del Comitato “Ci troviamo a cento metri dall’area industriale di Flumeri”. Siamo sulla Sp235. Mentre girano il video, poi postato anche sui social network, la puzza che emana quello scarico si fa sempre più nauseabonda ed insistente. A questo punto bisogna farsi una domanda: e se la vegetazione, che circonda questo posto, una volta affascinante, avesse subito l’inquinamento portato dagli scarichi delle aziende? Intanto La Manna informa,di quello che sta girando, la Forestale. E chiede, a chi deve dare una risposta, se quello del filmato “è uno scarico autorizzato”. Il sito Interface, attraverso un altro video a firma di Miguel La Manna, conclude la sua testimonianza in diretta con un appello:”Salviamo il Fiume Ufita”. In attesa di un intervento decisivo per bloccare la sua fine.
Giancarlo Vitale