BIO ARTISTA:
Guido Palmadessa, argentino di origini italiane è figlio d’arte. I genitori sono entrambi architetti e gli zii tra i suoi più grandi maestri: Alfredo De Marsico e Graciela Palmadessa, noti pittori. Le sue opere raccontano scene di quotidianità, con un linguaggio intimo fatto di pezzi di vita di strada. Inoltre, lavora e gioca con i colori portando lo sguardo in una dimensione, alle volte, quasi monocromatica, altre gettando nell’iride colori vividi, creando meravigliosi contrasti ottici ed emozionali.
BAG/OUT è una cartella aperta. È per tutti e di tutti.
Un raccoglitore di disegni ma soprattutto di regali.
BAG, in inglese, vuol dire borsa, valigia; quella delle persone che viaggiano, che si spostano per lavoro, per svago, per necessità propria, per volontà di altri. In questa borsa trasportiamo ricordi, speranze e ambizioni che ci accompagnano nel nostro viaggio.
Per il nostro territorio la valigia è spesso legata alla migrazione, all’abbandono, alla nostalgia. Una accezione negativa che però sta mutando e con BAG/OUT vogliamo facilitare questo cambiamento. Perché la valigia può essere quella di chi ritorna o di chi viene per la prima volta, di chi porta con sé idee o nuove visioni, di chi riporta indietro qualcosa che aveva preso o di chi vuole condividere quello che ha raccolto.
BAG è l’acronimo di “Biennale Angelo Garofalo”, pittore e scultore di Lioni cui è dedicata la Biennale, giunta alla sua settima edizione. La sua poetica, strettamente legata al territorio, i suoi ritratti di gente comune, i paesaggi carichi dei colori della sua terra, gli scorci di questi paesi così reali ma sempre racchiusi in una luce immaginifica tale da renderli ideali e fuori dal tempo, sono stati il punto di partenza di questo percorso. BAG/OUT è la trasposizione di questa percezione intimista del territorio e dei nostri paesi, all’esterno, su un supporto diverso, come un muro e in un luogo differente che è il paese stesso, con una visione diversa, estranea, aliena, che ci viene donata dagli artisti che ospitiamo.
BAG/OUT è per il tutto nostro territorio. Un territorio piegato dalla pesante mano dell’uomo, che può scoprirsi e riscoprirsi passo dopo passo anche con piccole azioni come sono i disegni sui muri.
*In copertina in corsod’operal’opera di Palmadessa, foto di Antonio Sena