L’improvviso ritorno in auge dell’annoso dibattito sulla bonifica della discarica di Difesa Grande, alimentato dalle opposte coalizioni dei Cinque Stelle e delle liste a sostegno di Domenico Gambacorta, è chiaramente strumentale alla propaganda elettorale. E’ quanto sostiene con forza la coalizione di centrosinistra, che, cosciente della importanza della tematica legata alla bonifica definitiva dell’area della discarica, ritiene opportuno che la vicenda venga affrontata con fatti concreti, piuttosto che come argomentazione per attrarre, su un argomento che in passato ha visto convolta l’intera popolazione del Tricolle, voti e preferenze.
Sul punto è intervenuto anche il candidato a sindaco per la sinistra unita Enrico Franza: “A seguito delle rivendicazioni di meriti e demeriti altrui sulla vicenda della discarica di Difesa Grande – ha dichiarato -, mi appare chiara l’intenzione da parte di tutti di dare avvio al più presto alla procedura di bonifica, ma vorrei rammentare al Sindaco Gambacorta che esiste un’ulteriore sito, il fosso della Madonna dell’Arco, e che nulla ancora è stato detto e chiarito in ordine all’utilizzo dei fondi previsti per la sua bonifica, atteso che, peraltro, l’area è stata recentemente posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria”. L’argomento era stato già oggetto di ben tre interrogazioni, presentate in consiglio comunale, e rimaste senza risposta, da parte di Carmine Grasso, oggi candidato nella coalizione di Franza.
Secondo Franza non bisogna distogliere l’attenzione da problematiche egualmente importanti, ma che, poiché meno “popolari”, vengono tenute fuori dal dibattito e dalla dialettica politica, anche a distanza, che si sta svolgendo in questi giorni.
L’argomento verrà trattato ed approfondito nel corso dei prossimi incontri che vedranno Enrico Franza confrontarsi con i cittadini arianesi.
Stasera appuntamento nel popoloso rione Martiri, presso il ristorante Le Rose, dove alle ore 18,30 Franza esporrà il proprio programma elettorale, con i candidati al Consiglio Comunale Daniela Gibaldi e Pasqualino Molinario.