“Perdo un amico caro e di lunga data” le parole di De Luca per Giandonato Giordano

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«Perdo un amico caro e di lunga data, la figura esemplare di un amministratore locale, di uno scrittore e pubblicista, di un funzionario regionale laborioso e integerrimo, con cui ho condiviso in tante occasioni l’intenso impegno politico comune», afferma De Luca.

«La sua prematura scomparsa priva la politica e le istituzioni di un galantuomo, che ha saputo anteporre l’interesse generale della collettività alla partigianeria che purtroppo spesso condiziona, soprattutto nel Mezzogiorno, la vicenda amministrativa e istituzionale».

«Il primo pensiero in questo momento va alla sua famiglia, alla moglie Nadia e ai figli Alessandro e Gaetano. A loro esprimo la personale vicinanza e quella della istituzione che rappresento, l’Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti, nel quale per oltre due anni Giandonato ha offerto il proprio fattivo contributo come Responsabile dello Staff».

Il Presidente dell’ORGR ricorda il profilo morale di Giandonato Giordano.

«Da consigliere provinciale oggi, in precedenza da Sindaco del suo paese, Guardia Lombardi,

Giandonato Giordano non ha mai svilito le sue qualità umane anche nei momenti più difficili e complessi che un amministratore incontra durante il mandato.

Anche nella battaglia politica più accesa, condotta autorevolmente da candidato al consiglio regionale come da difensore dei diritti della sua terra, ha conservato sempre e comunque la civiltà dei comportamenti che è stata la cifra del suo impegno in ogni circostanza.

Fedele interprete dei princìpi del popolarismo, si è messo al servizio della comunità con sobrietà, trasparenza e impegno, offrendo il proprio contributo, assumendosi le responsabilità della funzione, senza mai aspettarsi nulla in cambio».

Così De Luca conclude: «Mi tornano in mente alcuni passaggi del suo ultimo libro, ‘Lettera a mio figlio sulla politica’, nei quali tra le righe ribadisce la funzione nobile del servire la comunità. A ragione oggi quelle sue riflessioni consegnano ai suoi figli il testamento morale di una persona che la politica l’ha interpretata ad esempio delle nuove generazioni».