Sant’Angelo dei Lombardi – Martedì 20 novembre u.s., alle ore 18:00 a Sant’Angelo dei lombardi, nella Cattedrale dedicata a S. Antonino Martire, c’è stata una solenne Concelebrazione Eucaristica, in occasione della ricorrenza del XIX anniversario della riapertura al culto della Chiesa.
Non tutti ricordano che, su grande pressione popolare, l’ordinario diocesano dell’epoca Mons. Salvatore Nunnari, con forte determinazione spinse la Sovrintendenza ai Beni Culturali, le imprese appaltatrici, a concludere i lavori nel più breve tempo possibile, onde poter aprire al culto l’amata Cattedrale, la casa dei cattolici di Sant’Angelo dei Lombardi e di tutta la Diocesi.
La Pro Loco, come sempre, anche in quell’occasione fece la sua parte: per anni aveva sollecitato una discussione attenta, serrata, sul futuro e sui tempi della ricostruzione del Centro Storico e della Cattedrale, perché i tempi si stavano allungando troppo. La chiesa madre, la Cattedrale era ormai chiusa da quasi vent’anni, mortificando le speranze e favorendo il disorientamento nelle persone. Il 21 novembre 1999, in forma solenne, con il parroco Mons. Armando Venezia, il Vescovo Mons. Salvatore Nunnari, i vescovi, Mons. Mario Milano e Mons. Antonio Nuzzi, alla presenza del Nunzio Apostolico Cardinal Cordero di Montezemolo, vescovi di tutta la Campania, sacerdoti, cittadini, fedeli, tra lo scampanio a festa di campane, cuori palpitanti di emozione, tra forti ricordi di volti, persone e storie, dopo diciannove anni dal sisma, venne riaperta la porta della Cattedrale di Sant’Angelo dei Lombardi; la stessa, venne riconsacrata su determinazione del Papa Giovanni Paolo II. Così, le porte della Chiesa, chiuse da Don Bruno Mariani e Don Michele Di Milia, insieme ad altri fedeli, al termine delle prove dei canti di Natale e della messa serale di domenica 23 novembre 1980, si riaprirono di nuovo al mondo ed alle nuove speranze, per l’intera comunità.
Ancora oggi, tra le navate della chiesa, sembra riecheggiare la voce di Don Bruno, che con le ragazze del coro canta:…”è nato piccino piccino, il dolce Celeste Bambino….oppure.. Resta con noi la sera…” Sembra di sentire il vociare di bimbi, mai fatti grandi la cui esistenza è finita la sera del terremoto, e così ogni qual volta entri nella Cattedrale, si affollano nella mente i ricordi, i volti e le storie, i sorrisi e le speranze di un tempo non solo passato, ma distrutto, violentato dal terremoto. Così afferma il presidente della Pro Loco “Qualche imperfezione tecnica, stucchi e cornici storti, qualche esagerata “pulitura”, dal sapore e rigidità “talebana”, della Chiesa, la eliminazione di altarini devozionali ed i pochi residui barocchi, una non pregevole, se non squallida tinteggiatura, un brutto campanile perfezionato poi nel tempo, la scalinata esterna mal ricomposta, ancora oggi causa di cadute ed incidenti, furono subito notati, ma al momento perdonati, per la gioia della tanto agognata riapertura della Chiesa.
Per anni poi, in splendida solitudine, con denunce ed esposti, con raccolte di firme e tantissimi articoli, -noi della Pro Loco- abbiamo tenuto vivo il dibattito sul “terribile campanile” regalatoci, dalla disattenzione complice di alcuni e dall’ignavia di altri, volendo essere benevoli, dalla superficialità di quanti preposti. Oggi, a distanza di anni, per la pregevole iniziativa di privati, ci sono stati finalmente i lavori di recupero e perfezionamento del Campanile, anche se no è così come era! “-conclude il presidente della Pro Loco-“ Molti lavori sarebbero necessari, dal tetto, alla pulizia della facciata, sistemazione del portone principale, una nuova e decorosa tinteggiatura, una migliore qualificazione della Cripta, il recupero ed inserimento di opere significative della memoria collettiva: statue, butti, quadri e tele, marmi ed altari sparsi, di cui si rischia di perderne traccia. Infine, una adeguata illuminazione esterna, una sistemazione della vegetazione per una maggiore e migliore visibilità di tutto il complesso.” La ricorrenza, del XIX anniversario, della riapertura al culto, della Cattedrale di Sant’Antonino Diacono e Martire, con la celebrazione di una Santa Messa solenne presieduta da S.E. Mons. Pasquale Cascio, con il Vicario Mons. Donato Cassese, il Parroco Don Piero Fulchini, con l’intervento di sacerdoti, diaconi e -popolo di Dio-”.
Tony Lucido