Roghi tossici, l’eurodeputato Pedicini (M5S): “Creare una banca
dati per rifiuti e punizioni esemplari per i colpevoli”
I roghi tossici in Italia aumentano in maniera esponenziale. Un
incremento preoccupante in varie regioni e soprattutto nella
“terra dei fuochi”, area compresa tra le province di Napoli e
Caserta. Il 25 luglio scorso è scoppiato un incendio in un
deposito di riciclaggio di rifiuti a Caivano (Na).
La combustione di un ingente quantitativo di carta e plastica da
imballaggio ha sprigionato una densa nube nera che ha
interessato una decina di comuni tra il Napoletano e il
Casertano. L’episodio, l’ennesimo di una serie di roghi ai danni
di impianti di stoccaggio e riciclo di rifiuti, ha seguito
quelli di San Vitaliano (Na) e Battipaglia (Sa) nello stesso
mese.
Senza dimenticare l’incendio in un’azienda di materiale
plastico agosto avvenuto il 26 agosto a Valle di Maddaloni (Ce)
e i continui roghi nella Valle di Sessuola. Per fare chiarezza
sulla questione, l’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini ha
presentato un’interrogazione alla Commissione europea per
chiedere “se gli impianti interessati fossero a norma per quanto
riguarda i requisiti relativi alle autorizzazioni, incluse le
misure precauzionali e di sicurezza richieste dalla direttiva
2008/98/CE sui rifiuti”. Inoltre si domanda “se questi incidenti
si sono verificati anche in altri Stati membri e se sono
disponibili studi scientifici e dati statistici di riferimento”.
Nei giorni scorsi è arrivata la risposta di Karmenu Vella della
Commissione europea che ammette “che non sono disponibili le
informazioni richieste dall’onorevole Pedicini anche perché –
continua la nota – ai sensi dell’articolo 34 della direttiva
2008/98/CE sui rifiuti, spetta alle autorità italiane competenti
il compito di svolgere regolari ispezioni degli impianti
destinati al trattamento dei rifiuti al fine di garantire il
rispetto delle normative, nonché dei requisiti stabiliti
nell’autorizzazione concessa dalle autorità competenti su misure
di sicurezza e precauzionali”. Su casi analoghi in Europa la
Commissione, che non raccoglie dati di riferimento scientifici,
riporta casi “di incendi in impianti per lo stoccaggio in
Polonia”. “Le autorità nazionali di Varsavia hanno adottato una
serie di provvedimenti per evitare che simili eventi si
verifichino in futuro. Tra i provvedimenti figura un nuovo
pacchetto di misure legislative che prevedono un controllo più
rigoroso delle norme esistenti in materia di gestione dei
rifiuti”. “Una tematica delicata e importante quella ambientale
che non può essere trascurata afferma l’eurodeputato
pentastellato Piernicola Pedicini – in Italia bisogna continuare
sulla linea tracciata dal decreto “Terra dei Fuochi” per far sì
che la particolare tipologia di rifiuti speciali venga
controllata in maniera rigorosa nella sua filiera dall’inizio
alla fine, passando dalla produzione alla gestione fino allo
smaltimento con tutta la tracciabilità dei rifiuti per poter
creare una banca dati”. “Si devono prevedere punizioni esemplari
per chi gestisce in maniera scellerata questi impianti e per chi
causa questi disastri ambientali mettendo a rischio il nostro
presente e soprattutto il nostro futuro” conclude Pedicini.