La procura di Santa Maria Capo a Vetere ha inoltrato al G.I.P. richiesta di archiviazione – per estinzione del reato determinata dalla morte del reo – in relazione all’ angosciante vicenda criminale ricordata come la c.d. “strage della, famìglia Martino”.
Trattasi di un quadruplice omicidio commesso nel 1982 e sostanziatosi in una vera e propria “stragedì sangue”, in quanto, la mattina del 7 settembre del 1982, MARTINO Gìoacchino – un agricoltore di San Cipriano d’Aversa – si era recato sul suo apprezzamento di terreno in compagnia della moglie FALCO Angelina e del figlio primogenito MARTINO Francesco Saverìo.
Inoltre, essendo il mese di settembre dedicato alla raccolta delle noci, ad aiutare il MARTINO e i suoi familiari, si erano recati sul fondo anche due braccianti agricoli: CLAUSINO Armando e NOBIS Giacomo.
Per motivi futili, tutte le sopra indicate persone – ad eccezione dell’unico superstite NOBIS Giacomo determinate dal mancato approfondimento di una serie di notizie di reato scaturenti dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustìzia e relative a una serie di omicidi risalenti ai primi anni ’80.
Gli inquirenti hanno ricostruito gli accadimenti del 7 settembre del 1982 provvedendo a interrogare, ex nova, vecchi e nuovi collaboratori di giustizia e trovando numerosi riscontri alle dichiarazioni degli
stessi.
Espletate le sopra descritte attività investigative, essendo emerso in modo nitido un quadro indiziario grave in relazione all’indagato VENOSA Luigi detto “o’ cocchiere” – il quale, per motivi futili e con premeditazione ha posto in essere una vera e propria “carneficina”, – in data 27 giugno 2017 è stata inoltrata al GIP SEDE richiesta di applicazione, nei suoi riguardi, della misura cautelare della custodia in carcere.
Tuttavia, nelle more, il 7 agosto 2018, VENOSA Luigi è deceduto, ragione per la quale si è
proceduto alla revoca della richiesta cautelare e alla proposizione della richiesta di archiviazione sono state brutalmente assassinate, con numerosi colpi d’arnia da fuoco, da VENOSA Luigi detto “o cocchiere”, noto esponente di spicco del “clan dei Gasatesi”.
A tali irrefutabili conclusioni hanno condotto le indagini dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e affidate al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Casetta.
Le attività investigative hanno preso le mosse dall’esigenza di colmare la lacuna investigativa