Irpinia – Aperta la stagione della caccia, iniziate le polemiche

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Irpinia – Domenica,  16 settembre, si è aperta ufficialmente  la stagione della caccia in Campania. E, non sono poche le polemiche degli animalisti che vedono a rischio numerose specie animali. Il termine della stagione venatoria è fissato per il 31 gennaio con la possibilità di prolungamento sino al 10 febbraio per la caccia ai corvidi

E, come ogni anno si fa sentire la voce delle associazione a difesa degli animali. “Se le associazioni venatorie intendono davvero fare qualcosa di positivo per il nostro Paese devono appendere la doppietta al chiodo – dice Emilio Mauro Merola –  Responsabile Lac e Lida in quanto la caccia, oltre a mietere centinaia di milioni di vittime  inquina con il piombo i terreni e le falde acquifere, perdita di habitat, cambiamenti climatici, incendi, mette a rischio la salvaguardia di specie minacciate e a rischio estinzione, crea incidenti con la presenza di gente armata molto spesso vicino alle abitazioni, alimenta il fenomeno del randagismo con l’abbandono dei cani ritenuti non più adatti, quindi bisogna fermare questo spaventoso vomitevole massacro, che uccide milioni di indifesi ed alle volte uccide anche l’uomo”.
In poco più di una settimana, in Italia,infatti  si sono registrati i primi incidenti di questa attività sanguinaria: nel precaccia due cacciatori sono morti;  un cacciatore ferito, due feriti da arma da fuoco tra i non cacciatori; un cacciatore ha ferito con una fucilata un ciclista colpendolo in un occhio; un bambino di 8 anni, che  stava giocando nel giardino di casa  è stato colpito da una fucilata alla schiena, per fortuna nulla di grave ma il bimbo è stato comunque portato all’ospedale dove gli hanno riscontrato delle lievi ferite, mentre il resto dei pallini si è conficcato nei muri della casa della famiglia del bambino.
Quindi ci chiediamo – dichiara Emilio Mauro Merola – 2 morti e sette feriti in pochi giorni in un paese civile non sono sufficienti a bloccare questa guerra?