Flumeri (Av) – La Newco pronta a rilevare l’Industria Italiana Autobus

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Flumeri (Av) – La Newco pronta a rilevare l’Industria Italiana Autobus

L’annuncio di Luigi Di Maio che, dal suo profilo social, ha fatto sapere della manifestazione di interesse pubblico di Ferrovie dello Stato per entrare nella newco che rilevera’ Industria Italiana Autobus, ha colpito nel segno.

La strada è quella anche se le tute blu avevano spinto per la soluzione BusItalia già con il predecessore Del Rio, venuto anche per un convegno a Grottaminarda dove aveva incontrato una delegazione della fabbrica di valle Ufita. Tra questi c’era Silvia Curcio che, durante questi sette anni di proteste, marce, processioni e occupazioni, con altri operai ha sperato che si arrivasse a questo.
Le preoccupazioni non sono finite, la vicenda dell’ Irisbus ha sempre vissuto momenti di esaltazione e depressione, ma”non è il momento di mollare. E non lo faranno certo ora. Silvia, sempre attiva sui social, e sul campo, davanti alla fabbrica, nelle assemblee, nei dibattiti, intanto ritiene positiva la soluzione dettata dal ministro dello Sviluppo economico.”Per rilanciare il progetto autobus in Italia credo sia necessario un passaggi fondamentale il riassetto societario con BusItalia e Invitalia”.
BusItalia è una partecipata del gruppo Fs che ha rilevato, in precedenza, altre municipalizzate.”È una proposta-continua la delegata Fiom- che abbiamo avanzato a Del Rio per creare una centrale di acquisto nazionale. Bypassando i vincoli burocratici dei bandi di gare”. E, cosa non di poco conto, “si andrebbe direttamente dal committente al produttore”. La pasionaria di valle Ufita, intanto, viste le prospettive che si hanno sul territorio, visto il passaggio dell’Alta Capacità, aggiunge che “si potrebbe pensare anche a produrre treni rispettando le normative europee. Naturalmente la strada è tutta in salita ma può essere l’unica soluzione possibile per rilanciare il progetto”. Per il momento, gli operai di IIA siaugurano che si faccia un passo alla volta :il prossimo è quello di tenere aperta la fabbrica, dopo che è stato scongiurato il fallimento.