Proponiamo un episodio di umanità e solidarietà nei confronti di chi vive in grande disagio e non, invece come troppo spesso accade, di indifferenza e di intolleranza. La scena avviene sul pullman che da Grottaminarda parte e passa per Sturno, Frigento, Gesualdo per arrivare a Villamaina prima di fare il percorso inverso. Ne è testimone un signore proprio di Villamaina che la ripropone e la documenta sulla sua bacheca di Facebook.
“Salgo sul pullman delle 15:00 che da Grottaminarda mi porta a Villamaina, il mio paesello.
Mi siedo e dopo di me entra Omar, un giovane rifugiato che vive allo Sprar di Lacedonia.
Omar sta andando a trovare i suoi amici a Frigento, si siede, e sul pullman c’è un gruppo di donne anziane che cominciano a fare domande”.
“Weeee, giuvinò come ti chiami, r’addò vieni?”
Omar si presenta e spiega che viene dal Gambia, che scappa da una situazione difficile e che sta da anni in Italia.
Le signore ognuna di loro aggiunge chi che il nipote sta in Inghilterra per lavoro, chi che il marito è stato 20 anni in Germania. Tutti per lo stesso motivo, alla ricerca di un lavoro, di una dignità, per una vita migliore.
Ma ognuna di loro scendendo lo salutano. “Wee, Omar, mantienete forte, non te preoccupà nui te vulimm’ bene”.
Omar scende, saluta sorridendo.
Ha raccolto tanto affetto e premura come è giusto che sia.