Abbiamo rivolto alla dottoressa Virginia Pascucci, assessore al Bilancio del Comune di Grottaminarda e responsabile risorse umane di un noto gruppo, alcune domande per capire lo stato del mercato del lavoro in Irpinia e sulle sue prospettive di sviluppo.
Ci sono concrete possibilità, soprattutto per i nostri giovani, di trovare lavoro tenuto conto della difficile situazione economica?
“Il lavoro c’è, certo viviamo una situazione particolare non solo legata al nostro territorio ma è necessaria un po’ di buona volontà e un’educazione, un’impronta diversa anche da parte delle famiglie dei ragazzi. Non abbiamo grandi aziende multinazionali, il mercato del lavoro qui non richiede qualifiche elevatissime ma comunque qualcosa c’è”.
Ci sono le potenzialità in Irpinia per uno sviluppo?
“Sono stata in Toscana per anni, ci sono i presupposti per lo sviluppo territorio qui, non c’è stato un lavoro a monte della politica trenta anni fa, adesso è un po’ complicato, ci sono le potenzialità che non riusciamo a far capire ai ragazzi della nostra Irpinia. Con il recupero dell’artigianato, dei vecchi mestieri qualcosa si può fare. Il tutto abbinato con l’utilizzo di fondi europei, con una sinergia tra pubblico e privato. I ragazzi cominciano a capire questa potenzialità. Non abbiamo la cultura dell’associazionismo, non riusciamo fare rete siamo scollati, mettiamo in atto una serie di azioni non collegate. Anche loro sono campanilistici ma nei confronti dell’esterno fanno rete, ci sarebbe bisogno di uno scatto culturale in questa direzione e i nostri problemi si potrebbero risolvere”.
Ci sono errori del passato che oggi paghiamo?
“Negli anni in cui la politica contava, si doveva chiedere non il posto fisso ma lo sviluppo del territorio, questo non è stato fatto. Al nord nei posti che contano ci sono tanti irpini. I nostri genitori hanno fatto lo sforzo di farci studiare, la nostra formazione la sfruttano gli altri, altrove. Una nuova generazione di persone consapevoli sta venendo fuori, non sono ancora tanti, sono comunque una forza propulsiva, gli enti devono sostenerli attraverso sinergie tra pubblico e privato”.
Cosa pensa del reddito di cittadinanza?
“Il reddito di cittadinanza non è negativo visto come supporto, certo potrebbe invitare ragazzi a non cercare lavoro ma deve essere altro in particolare per quelle famiglie bisognose. I nostri giovani non vogliono solo sostegno, la voglia c’è di lavorare ma spesso sono male indirizzati. Hanno la convinzione che possono arrivarci senza competenze, invece, devono capire che queste si acquisiscono con l’esperienza, con la buona volontà. Poi, il lavoro non è solo fare impiegato, lavorare in fabbrica, alle poste, ci sono altre opportunità che non vengono prese in considerazione, non è vero che determinati lavori non sono qualificanti, per la mia esperienza, dico che i bravi macellai, panettieri, salumieri hanno un’ottima capacità contrattuale”,
Sul commercio a Grottaminarda, ci sono prospettive di ripresa?
“Il ridimensionamento del commercio in paese è dovuto al venir meno di una vecchia generazione di commercianti, non si può pensare, poi, di poter recuperare in sei mesi l’investimento, influisce, di sicuro, la difficile situazione economica attuale e i grandi centri commerciali lo hanno ulteriormente penalizzato. Noi come amministrazione abbiamo messo in essere tutta una serie di iniziative a sostegno , non solo la riduzione dell’Imu. Adesso, per Grottaminarda l’attenzione torna ad essere alta tenuto conto della riapertura del corso principale che dovrebbe dare un forte rilancio al settore”.