Vitulano – Nell’ambito della settimana di evangelizzazione francescana in programma dal 5 all’11 febbraio 2018 ed in occasione del centodecimo anniversario della nascita del servo di Dio padre Isaia Columbro, si è svolto presso la Basilica SS. Annunziata e S. Antonio di Vitulano, un importante convegno sul tema: «Le mani…che offrono pane!».
Al convegno, organizzato dall’Ordine Francescano Secolare della Valle Vitulanese, sono intervenuti: Anna Meoli, Ministra Ofs; Carlo Mele, Delegato Caritas Campania e Direttore Caritas Avellino che ha relazionato sul tema “Non amiamo a parole ma con i fatti”; don Nicola De Blasio, Vicario Episcopale per la Carità e Direttore della Caritas Diocesana di Benevento che si è soffermato su: “La povertà oggi nel Sannio”; Padre Antonio Tremigliozzi, Ministro provinciale OFM. Ha moderato i lavori il giornalista Luca Maio. Il 15 dicembre 2017 la Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto validità giuridica all’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità di Padre Isaia Columbro promossa dall’Ordine dei Frati Minori nell’Arcidiocesi della provincia di Benevento. Si attende ora l’attribuzione di un relatore al fine di valutare il vissuto eroico ed ottenere il riconoscimento della venerabilità. A ricordare la figura di Padre Isaia è stato il Ministro Provinciale dei frati Minori, Padre Antonio Tremigliozzi che si è soffermato sulla cultura della misericordia, di cui parla papa Francesco, una cultura incentrata su quattro pilastri fondamentali : la preghiera assidua, la docile apertura allo Spirito Santo, la familiarità con la vita dei santi e la vicinanza concreta ai poveri. Questi aspetti – ha evidenziato padre Antonio -sono presenti nella vita di padre Isaia in maniera tangibile. Egli infatti, negli oltre sessant’anni trascorsi nel convento di Vitulano, è stato punto di riferimento per tantissime persone in cerca di pace, perdono e pane.
Nella sua instancabile attività di confessore ed esorcista si è impegnato a distruggere le strutture di peccato, a dare conforto e sostegno a tutti coloro che si recavano al convento invitandoli sempre a far ricorso alla Madonna di cui era fervente devoto. Non solo, pur di offrire Pane eucaristico ai bisognosi, percorreva diversi chilometri a piedi, sfidando avverse condizioni meteorologiche. Il compianto arcivescovo Sprovieri lo definì : “Sorgente di acqua sempre fresca e pulita cui si veniva ad attingere, volentieri , in ogni stagione”. Senza dubbio, Padre Isaia è un punto di riferimento importante per incamminarsi sulla strada della carità operosa a cui tutti sono chiamati. In quest’ottica gli interventi dei relatori. Obiettivo del convegno – ha ricordato Anna Meoli, Ministra Ofs della valle Vitulanese- quello di sensibilizzarci e sensibilizzare per aiutare chi è meno fortunato di noi. Oggi, più che mai, è necessario animare la carità – ha ribadito Carlo Mele, Delegato Caritas Campania e Direttore Caritas Avellino – occorre un’azione sinergica che sappia coniugare giustizia e carità. In un Paese civile il diritto non può essere enunciato solo a chiacchiere se davvero si intende cooperare per liberare i poveri dalla loro schiavitù. Dello stesso avviso anche Don Nicola de Blasio che, attraverso una dettagliata “fotografia” delle diverse forme di povertà che interrogano ciascuno di noi, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di creare una rete di cooperazione tra Caritas ed Istituzioni all’insegna di una ripensata progettualità e al fine di superare la farraginosa macchina burocratica che ostacola azioni immediate e concrete. Meno chiacchiere dunque e più fatti. E, a proposito di fatti Don Nicola ha ricordato alcune iniziative importanti già poste in essere come quella riguardante la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, quelli con una popolazione inferiore ai 70.000.
La Rete dei Piccoli Comuni del Welcome ha sottolineato don Nicola – vuole agire in modo sinergico ed efficace sulle politiche di accoglienza e di inclusione. Nei nostri piccoli comuni il welfare dovrà passare dalla concezione di“ sicurezza sociale” alla nuova visione del welcome: una progettazione sociale locale capace di dare futuro ai comuni in via di spopolamento ed alle città che vivono un forte tasso di invecchiamento della popolazione. Grazie agli attuali strumenti Europei e Italiani contro l’indigenza e per l’inclusione sociale è concretamente possibile perseguire una politica di welfare locale ad “esclusione zero” in materia di riabilitazione del disagio psichiatrico, delle disabilità fisiche ed intellettive, del recupero delle dipendenze patologiche, degli anziani fragili e dell’infanzia a rischio attraverso i Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati-PTRI con Budget di Salute è possibile attuare un welfare comunale capace di prendersi carico delle persone fragili del proprio territorio; grazie al fondo straordinario delle politiche di Asilo, gestito da Ministero dell’Interno ed Anci, è possibile attivare in ogni comune una presa in carico personalizzata dei migranti, attraverso l’adesione al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) e bloccare le distorsioni dell’attuale sistema di accoglienza. Attualmente sono venti i Comuni del Sannio che hanno aderito alla Rete. Il Manifesto della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome presentato dalla Caritas di Benevento – ha ricordato Don Nicola De Blasio – è nato dal desiderio di fare sintesi della lezione di Francesco di Assisi sulla solidarietà umana e la solidarietà ecologica. Pensare il Creato, l’ecosistema, come un sistema interdipendente retto da un’unica missione: la salvezza degli uomini e delle donne. “Welcome -si legge nel manifesto – non come semplice accoglienza strutturata dei migranti, ma come segno di cambiamento del welfare locale di fronte alle grandi sfide del nostro tempo”.
Il direttore della Caritas ha poi ricordato che ad oggi, emblematico è il caso di Petruro Irpino, uno dei paesi più piccoli d’Italia, che dal 2016 ospita un progetto SPRAR destinato a 20 Richiedenti Asilo, di cui 14 posti per nuclei familiari e 6 per nuclei familiari monoparentali. Lo Sprar è animato dal Consorzio di Cooperative Sociali ed Agricole “Sale della Terra“, con il sostegno etico della Caritas Diocesana di Benevento. Il Consorzio investe nelle attività di agricoltura e artigianato. Le attività agricole sono tese a difendere le terre e a promuovere coesione sociale, includendo nel mondo del lavoro persone fragili e recuperando territorio a rischio di marginalità ed abbandono. Dal 25 Ottobre 2017, alcuni beneficiari dello Sprar e abitanti di Petruro Irpino hanno costituito una Cooperativa di Comunità “La Pietra Angolare”. Un Piccolo Comune del Welcome riparte dalle risposte ai desideri di ogni persona fragile che lo abita, che sia migrante o autoctono, riparte dalla fragilità ecologica rispondendo alle sfide del futuro ed al rischio dell’abbandono con la bellezza della propria vocazione rurale, artigiana, turistica. L’Arcidiocesi offre il proprio know-how a favore di Comuni che vogliano perseguire una politica di welfare locale e partecipare ai bandi di accesso a fondi europei per la realizzazione di SPRAR. Si tratta di fondi che superano la cifra di sette miliardi di euro e che restano inutilizzati per mancata intercettazione. Agli interessati ricordiamo che sul sito del Comune di Benevento è stato pubblicato il Bando Sprar Adulti con scadenza 6 marzo 2018.
Lia Minicozzi