Avellino-Le disfunzioni riguardanti programmazione e organizzazione all’ interno della ASL Avellino, sembrano di non avere mai una fine. Diversi sono gli aspetti funzionali che lasciano molto a desiderare, con interventi polemici che ora, giustamente, sono prodotti anche dalla popolazione.
Due sono i casi che ci stupiscono ed oggetti di discussione in questo periodo. Il primo caso è rappresentato dalla carenza di anestesisti c/o il Presidio Ospedaliero di Solofra, dove in alcuni giorni non si riesce, probabilmente, ad assicurare nemmeno l’urgenza.
Ovviamente sono le UU.OO. di pertinenza chirurgica che non riescono a datare, ed ad assolvere nemmeno ad interventi programmati; ovvero quelli compresi in una lista d’attesa. Con la carenza degli specialisti menzionati, si finisce, sistematicamente, con il rinviare gli interventi e nemmeno a poter rassicurare l’utenza sulla data di esecuzione; con migrazione della stessa verso strutture convenzionate, dopo mesi di lista d’attesa.
Tanto per citare un esempio, l’Ortopedia ha una lista di attesa relativa alla “protesica” che conta decine e decine di prenotati. Forse non è un caso. Vuol dire che l’utente ha grande stima di quei professionisti e dell’assistenza che ricevono, e di cui hanno sentito parlare altri pazienti, parenti ed amici. Ebbene, l’Azienda, non avendo dato risposte immediate, ha sicuramente contribuito all’ampliamento delle stesse liste. E le fratture di femore? Sembra che più clamore l’abbia suscitato la notizia trapelata di uno spostamento del Distretto Sanitario di Avellino c/o l’ex Ospedale Maffucci, sito in Via Pennini. Quella struttura ha una collocazione eccellente per un ospedale; così come descritto in letteratura: “lontano dal centro abitato, possibilmente tra il verde e con una sola via di accesso ed una di deflusso”. Ma non di certo è gradita da un’utenza che la utilizza perché non può permettersi visite da un professionista privato o in regime di intra-moenia. Un congruo numero di utenti si rivolge agli ambulatori ASL perché gode di esenzione. Spesse volte, l’utente già utilizza il trasporto pubblico per recarsi dalle zone di provincia in città, e quindi già subisce dei disagi. Ma è così difficile comprendere che la popolazione è allo stremo sotto diversi aspetti, e decisioni, molto discutibili, finiscono con l’aggravare enormemente la situazione? L’USB contesta, per l’ennesima volta, le decisioni aziendali a tutela del cittadino, perche i componenti dell’Organizzazione, prima che sindacalisti, sono utenti. Ed inoltre impegnati nel “Sociale”. Non siamo prevenuti contro nessuno. E l’onestà di quello che contestiamo è rafforzata da uno strano comportamento reiterato: abbiamo notato che la rassegna stampa diffusa via intranet, per la prima volta nella storia della ASL Avellino, non riporta articoli di parte sindacale. Casualità?
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