Sidigas Scandone Avellino…quarta sconfitta e crisi profonda.
Ci sono volute ben quarantotto ore per smaltire una sconfitta bruttissima. Prima di tutto per come è arrivata, dopo che la Scandone aveva dominato riuscendo a dare anche tredici punti di distacco agli avversari. Poi per quell’ultimo canestro da tre che con una gestione migliore del tempo della Sidigas poteva essere tranquillamente evitato. In chiara difficoltà atletica la squadra di Sacripanti, che ha dimostrato un preoccupante calo di concentrazione nel corso del match consentendo ad una tonica Brescia di avere la meglio alla distanza. La Sidigas non ha saputo ammazzare la partita quando il risultato gli consentiva di gestire i possessi con maggiore precisione, buttando palloni che alla fine l’hanno condannata alla sconfitta. Non si comprende come mister Sacripanti abbia voluto insistere tenendo in campo nell’ultimo tempo e nell’over time uno stoico Ariel Filloy in chiara difficoltà atletica e di idee. lo stesso dicasi per Leunen che suo malgrado non può tirare la carretta per tutti i quaranta minuti. In panchina erano disponibili giocatori riposati che ben avevano risposto quando mandati sul parquet. Pensiamo ad uno Scrubb e ad un brillante D’Ercole, entrambi tolti dal match anzi tempo che sicuramente avrebbero dato un apporto in termini di freschezza ed atletismo. Non si capisce perché si continua ad insistere su un Bruno Fitipaldo in chiara difficoltà. Ogni qual volta l’uruguagio entra sul parquet si assiste alla sistematica rimonta degli avversari. Il play è chiaramente avulso dal gioco dei bianco verdi ed il suo utilizzo risulta spesso deleterio per il risultato finale. Un peccato per il posizionamento in classifica, in quanto la sconfitta ieri sera di Milano a Varese avrebbe dato un valore preziosissimo ai due punti persi con la leonessa. La Sidigas dovrà ritrovare subito gioco e risultato già domani sera, contro una temibilissima Aris Salonicco che arriva in Irpinia per continuare a cullare il sogno del superamento del turno.