Scafati (SA) – Lavori alla rete fognaria. La denuncia di Angelo Matrone: “Solo disagi per i cittadini. Serve programmazione sugli interventi”

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Scafati “Non ne possiamo più delle continue chiusure delle strade di Scafati. La città, da mesi, è un cantiere aperto per i lavori della rete fognaria. Serve una programmazione seria. Comune, Gori e Arcadis devono dialogare e collaborare. Le esigenze della comunità devono essere ascoltata».

Si sfoga così Angelo Matrone, ex consigliere comunale di Scafati, nel giorno in cui il Comune ha emesso l’ordinanza di chiusura parziale, nell’ultimo tratto fino all’incrocio con via Santa Maria la Carità, di via Pasquale Vitiello per 60 giorni. Un provvedimento resosi necessario per i lavori della rete fognaria che si sta realizzando in città ma che, secondo Matrone, porterà tanti disagi per i cittadini.
«Purtroppo – evidenzia Matrone – i problemi per i residenti non mancheranno. Penso anche ai pendolari che transitano in zona e sono diretti verso altre località per motivi di lavoro, agli studenti che scendono verso le scuole, senza dimenticare i camion che devono raggiungere le aziende del territorio, già martoriati da una serie di arterie diventate off-limits. Ci saranno difficoltà per tutti».
Con una strada percorribile a metà, dunque, per i cittadini sarà tutt’altro che facile percorrere via Vitello. Matrone, però, non punta certo il dito a priori contro la Commissione straordinaria: «I lavori per la rete fognaria devono essere completati al più presto. Comprendo la decisione del prefetto Gerardina Basilicata, capo della Commissione straordinaria. Ma qui a mancare è il dialogo tra le istituzioni e le imprese impegnate sui cantieri, per non parlare dall’attenzione della politica regionale sulla vicenda”.
Da tempo Matrone chiede una programmazione con tempi certi e per lotti. Una programmazione capace di risolvere i tanti problemi della viabilità a Scafati, legati alla rete fognaria. Tuttavia, mai nessuna risposta è arrivata. “I residenti di via Vitiello meritano rispetto e dignità. Si prospettano 60 giorni infernali e colmi di inutili sofferenze. La burocrazia non può ammazzare un territorio. Serve programmazione”.