Si è svolto presso l’Auditorium Comunale di Ariano Irpino il convegno di studio dal titolo: “Quale futuro per la professione geometra”.
L’incontro è stato organizzato dall’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Ruggero II” di Ariano Irpino diretto dal professore Francesco Caloia ed ha visto la partecipazione del Presidente della Provincia di Avellino, nonché Sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta e del Vescovo della Diocesi, Mons. Sergio Melillo. Presente anche il Consorzio di Bonifica dell’Ufita, che in rappresentanza del presidente Francesco Vigorita, impossibilitato a partecipare per sopraggiunti impegni istituzionali, ha portato il saluto l’ingegnere Antonio Maria Grasso, Capo Settore Tecnico e Responsabile della Progettazione dell’Ente. Il convegno è stato anche l’occasione per presentare l’interessante volume dal titolo “Il geometra del terzo millennio” predisposto dall’Istituto di Istruzione e curato dal dirigente Francesco Caloia.
Il convegno si proponeva di immaginare la figura e il ruolo del professionista “geometra” per il terzo millennio, soprattutto impegnato nella conservazione e sviluppo del territorio. L’argomento è stato bene approfondito dai vari interventi di qualificati professionisti e cultori della materia nelle sue complesse sfaccettature.
Nel suo indirizzo di saluto, Antonio Maria Grasso ha ringraziato il Dirigente Scolastico per l’attenzione e l’invito rivolto al Consorzio, che nei mesi scorsi ha ospitato un gruppo di allievi dell’Istituto presso la sua struttura per un interessante percorso di “alternanza scuola-lavoro”. Iniziativa molto gradita dall’Ente perché ha rappresentato un’ulteriore occasione di confronto con il mondo della scuola, verso cui il Consorzio è da sempre molto attento. E’ stata un’importante opportunità per far conoscere ad una platea più vasta le attività che il Consorzio svolge sul territorio. I ragazzi, durante la loro permanenza al Consorzio, si sono dimostrati molto diligenti ed interessati, collaborando anche alla predisposizione di alcune progettualità.
Nel nostro Paese è ancora molto forte la tendenza a cementificare in modo selvaggio e disordinato. Secondo gli ultimi dati Ispra, in Italia nel 2016 risultano cementificati oltre 23mila kmq di suolo (pari alla dimensione delle Regioni Campania, Molise e Liguria insieme), il 7,6% del territorio nazionale. Il consumo di suolo, spesso di fertile superficie agricola, procede ad un ritmo di 3 mq al secondo, senza risparmiare aree di grande valore paesaggistico e naturalistico o di estrema vulnerabilità a rischi ambientali, come alluvioni, frane e terremoti. Se il nostro paese appare più fragile di altri agli eventi catastrofici, le colpe non sono solo dei cambiamenti climatici, ma buona parte è data anche da una cattiva gestione della risorsa suolo da parte dell’uomo. Allora è nella direzione di una forte attenzione verso il territorio che vanno formate le nuove figure dei geometri, in grado di creare un rigido ed efficiente equilibrio tra la sostenibilità abitativa e la salvaguardia dell’ambiente, in modo armonioso, curandone la bellezza e mantenendolo integro per le generazioni future e in sicurezza per chi su di esso insiste.