Scafati(Sa)- Il portavoce di “Scafati Arancione”Carotenuto scrive al min.Minniti: «Si faccia qualcosa. In città non si percepisce la presenza dello Stato»

629

«Criminalità dilagante e scarsa manutenzione, a Scafati non si percepisce la presenza dello Stato». Diciotto firme per sollecitare l’intervento di governo e prefettura su alcune delle principali criticità che affliggono la comunità scafatese. Il movimento “Scafati Arancione”, guidato da Francesco Carotenuto, ha protocollato una lettera al ministro dell’Interno, Marco Minniti, e al prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, evidenziando una serie di problemi divenuti cronici nella città dell’Agro sciolta per infiltrazioni malavitose e attualmente guidata dalla commissione straordinaria presieduta da Gerardina Basilicata. «Consci e consapevoli del gravoso lavoro cui è stata chiamata la triade commissariale che ha ereditato una pesante e difficile gestione caratterizzata da un’azione clientelare oltre che di contiguità con la camorra (tanto si evince dalla relazione di scioglimento del consiglio comunale) – scrivono gli attivisti – , non possiamo sottacere dinanzi alle criticità che attanagliano la città». In primis la questione legata alla sicurezza: gli “arancioni” denunciano nella missiva «mancanza di controlli di polizia sul territorio comunale, dovuti principalmente a gravi e significative carenze di personale delle forze dell’ordine (in particolare la locale tenenza dei carabinieri soffre una endemica carenza di militari e poco sembra essere stato fatto all’indomani del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato a seguito di episodi dinamitardi); si registra una escalation delinquenziale con furti, scippi e rapine negli ultimi mesi, ed in particolare nel centro cittadino, senza che vi sia percezione della presenza dello Stato ad arginare tali fenomeni. Pur essendo presente sul territorio una compagnia della Guardia di Finanza, all’interno della quale vi è il servizio “baschi verdi”, non si notano efficaci azioni di contrasto alla microcriminalità. Né può essere comprensibile l’utilizzo delle poche unità della polizia municipale per il contrasto di tali fenomeni che non può neppure contare sull’ormai inefficace e obsoleto sistema di videosorveglianza». Da non sottovalutare, inoltre, «l’assenza di una programmazione per la manutenzione delle strade e della pubblica illuminazione, in particolare si segnalano arterie nevralgiche per il transito veicolare sprofondate a causa di lavori non realizzati a regola d’arte da imprese aggiudicatarie di lavori pubblici; si segnala altresì che sono ignoti i motivi per i quali intere strade risultano essere al buio in centro, come in periferia, agevolando fenomeni predatori». In conclusione, il gruppo Scafati Arancione si augura che la lettera possa «essere di stimolo ad un dialogo costruttivo e costante nell’interesse esclusivo del bene comune e che fa seguito alle tante istanze presentate e, ad oggi, non riscontrate».